Seize Mary Lavelle Compiled By Kate OBrien Depicted In Paper Copy
words I have a Virago edition
Lovely lovely book, on many levels,
I certainly want to read more Kate O'Brien!!!
The Irish authorherself spent a year as a governess in Spain when in hers, probably about, when this novel is set.
Perceptive descriptions of thinking and behavior and relationships of the various members of the uppermiddleclass family the protagonist lived with, And the other Irish governesses who meet weekly in a cafe, Set in Basque country.
On the Spanish 'character':
, . . on the train she observed 'a desperateseeming sadness, ' At home in Ireland 'the set of the face at any given minute proclaimed the mood, . . with expressive, mobile faces Most Irishmen had such. But Spaniards wore masks. There was little guessing from a Spanish face the true humour of the soul behind it, '
'A reasonable, realistic people, who in the midst of violent social wrongs and gluttonies, their own and their neighbours', yet hold each other's routine rights and daytoday dilemmas most matteroffactly in respect a people who walk and talk together exactly as whim takes them, bootcleaner and yachtsman, waiter and marquis yet each ever touchily selfconscious of his own especial social eminence a people offering and accepting views on God and politics as naturally as they offer and accept cigarettes a people naively impressed by social gradings and material importance, yet quite unable to confuse those certainties with others, such as the value to each man of his ego, his pride and his opinions.
. . '
The bullfight, she is told 'it is as symbolical and suggestive and heartrending as the greatest poetry, and it is also as brutal and shameless as the lowest human impulse.
Nothing else can give you that in one movement, '
Mary falls in love, yet is ever practical and realistic whereas her Spanish lover remains very romantic:
'That's the beauty of it, dear love, There isn't a thing we can do, We've simply got to get over it, And every old fogey in the world says that in fact people do get over it,
So you see, our 'infatuation' is simply an uncomplicated pain which we must get over, . . Tomorrow I'll go home to Ireland, ' “Mary Lavelle” racconta la storia di un amore
travolgente Ma è anche, la narrazione di una evoluzione femminile che registra un cambiamento interiore
Il romanzo manifesta un sapore classico che ci riporta alla romantica Jane Eyre, eroina di Charlotte Brontë, sia per la professione che le accomuna, sia per quel percorso di crescita ed evoluzione che il romanzo sottende alla storia damore.
Kate OBrien affronta in maniera anticonvenzionale il tema dellamore nelle sue molteplici facce, Si sente, invece, una traccia di vintage nella narrativa perfetta stilisticamente ma troppo precisa, troppo esplicativa, poco sfumata, E comunque un piccolo classico da leggere,
Da questo libro possiamo anche capire come ogni paese ha la sua storia e le sue tradizioni, che possono piacere o no al visitatore, ma sono importanti per i suoi abitanti.
Per questo motivo, le ambientazioni descritte in questo libro, mi sono piaciute particolarmente, soprattutto grazie alle descrizioni mirate da parte dell'autrice che non sono noiose e non rendono la lettura pesante.
Una storia d'amore e di vita appassionante in una Spagna assolata e densa di umori, bellezza, convenzioni e trasgressioni,
sitelink blogspot. it/ Almost tame by contemporary standards, this novel was banned in Ireland, This is the story of an Irish governess in Spain, a young woman who is content for the most part, until she experiences a sudden and lifechanging awakening.
Amazing! Gorgeous piece of literature, truly a thing of fragile beauty, Effortlessly brilliant, once you read Kate O'Brien your attitude to reading and your way of looking at literature and at life will be turned upside down, I was introduced to Kate O'Brien's work in Spain and once I read one of her novels I couldn't stop until I'd read everything I could find by her.
She wrote about women, and women's lives and choices at a time when literature did not really concern itself with women, She also depicted different ways of loving the fact that her books were banned in Ireland probably says a lot about the subversive nature of her work,.
Indagando nella complessa psicologia di Mary Lavelle, lautrice dipinge il nitido ritratto di una donna coraggiosa la cui anima sensibile è divisa tra un amore impossibile e la sua forte coscienza cattolica.
Intenso, passionale, tuttavia con qualche alto e basso sulla narrazione che rallenta il coinvolgimento iniziale,
“Mary salì la scala per andare al piano di sopra, Ma fatti cinque o sei gradini si voltò, Anche Juanito, accanto alla porta del salone, si era fermato a guardarla, prima di seguire il padre nella stanza, Il sole del tramonto, riversandosi dalla finestra del pianerottolo, illuminò entrambi con dolcezza, avvolgendoli in un alone fatale”, . Devo dire che questo libro è stato una piacevole sorpresa,
Mi sono lasciata conquistare dalla recensione positiva di una youtuber Sara Cantoni e non ho potuto non prenderlo non appena l'ho scovato in libreria, Effettivamente questo libro non ha deluso le aspettative, anzi, mi ha talmente conquistato che per me meritastelle piene e sale nella lista dei miei libri preferiti di quest'anno.
La storia d'amore e lo stile narrativo mi ha ricordato tantissimo quello di Jane Austen non stanca mai, leggere diventa un piacere e le pagine scorrono veloci come è veloce la lettura.
Assolutamente consigliato a tutti quelli che vogliono una storia romantica senza tralasciare un meraviglioso stile di scrittura, Kate OBrien how I love thee. This one isnt quite as tragic as The AnteRoom, or as heartrendingly beautiful as The Land of Spices, but every aspect of this is lovely, Also, Milagros is the best character ever, Not great I read this book awhile ago because I had seen this movie cover at the video store and was intrigued by it, This is a case where the movie is so much better than the book! I loved the movie so romantic, and probably because it is set in Spain and has a lot of Spanish in it with English subtitles I think Spanish is such a romantic language! Anyway, after loving the movie, I sought out the book hoping to read more of the plot and character development, but was left very disappointed.
The story is similar in some ways to Jane Eyre where the hired governess with no family of her own falls in love with her employer, in this case, her employer's son who also happens to be married, but not with his wife anymore.
Great, heartwrenching love story, but the movie is better! Una storia d'amore tragica come una corrida, ma altrettanto avvincente, Molto ben descritta la condizione delle miss in Spagna negli anni ', You know one of the things I really like about this book Conlan does not jump off a bridge, or otherwise perish horribly, Chiunque ami leggere, o frequenti dei lettori, avrà sentito pronunciare almeno una volta nella vita la fatidica frase: “Non ho scelto io questo libro: è stato lui a scegliere me!”.
Ammettiamolo, c'è un certo fascino nell'immagine del lettore che entra in libreria e, attratto magneticamente da una bella copertina o da un titolo allettante, finisce col portarsi a casa un libro del tutto sconosciuto, destinato poi a rivelarsi, con grande stupore dello stesso acquirente, un autentico capolavoro in grado di superare le sue aspettative più rosee.
. .
A me, purtroppo, questa strabiliante fortuna non è mai capitata: nessun libro mi ha mai "scelta"!
Ce ne fu uno, in realtà, che una ventina d'anni fa, quando ero ancora piccola e relativamente ingenua, ebbe l'ardire di tentare.
. . ma doveva essere poveretto un libro piuttosto miope, o per lo meno con le idee parecchio confuse, perché la sua "scelta" si rivelò quanto mai infelice, e dopo una burrascosa esperienza durata sì e no una cinquantina di pagine, decidemmo di comune accordo di andarcene ognuno per la propria strada, per manifesta incompatibilità di vedute.
Da allora tenuto conto anche dei miei gusti un tantino esigenti al romantico spirito d'avventura proprio dei lettori più intraprendenti, ho sempre preferito anteporre un po' di sano senso pratico.
Perciò, prima di considerare seriamente di comprare un libro, preferisco documentarmi un po' sull'autore e sulla trama, a meno che, s'intende, non si tratti di uno dei miei scrittori preferiti, nel qual caso e solo in quel caso non mi faccio problemi ad azzardare il famoso acquisto a scatola chiusa.
Eppure, anche così, non si può essere mai completamente al riparo da eventuali incidenti di percorso, come dimostra la mia esperienza non proprio esaltante con una certa signorina irlandese dai riccioli color rame e la pelle bianchissima, che risponde al nome di Mary Lavelle.
Scritto neldall'irlandese Kate O'Brien, ma fino a pochi anni fa inedito nel nostro Paese, il romanzo ruota intorno alla figura di una giovane donna Mary, appunto che conduce un'esistenza tranquilla e assai convenzionale nel villaggio di Mellick, in Irlanda, dove suo padre, un uomo anaffettivo e indifferente, esercita malvolentieri la professione di medico.
Costui, considerando la figlia abbastanza bella da potersi trovare un marito, ha ritenuto superfluo impartirle un'istruzione adeguata perciò, all'età di soli ventidue anni, ignara del mondo ma già sufficientemente disillusa, Mary si rassegna all'idea di un decoroso futuro come moglie dell'onesto John, un giovane pragmatico e dedito al lavoro, a cui è legata da tempo da un affetto sincero ma privo di slanci.
Se, però, il lato più razionale di Mary accetta di buon grado la sicurezza ed i moderati piaceri della vita che l'aspetta, una parte di lei rifiuta istintivamente il giogo di un destino impostole da altri così, quando per caso le si presenta l'opportunità di trascorrere sei mesi ad Altorno, in Spagna, come istitutrice di tre fanciulle presso la facoltosa famiglia Areavaga, la ragazza decide di non lasciarsela sfuggire.
Quando ho incontrato per la prima volta il personaggio di Mary Lavelle, così inesperta, insoddisfatta, e assetata d'indipendenza, il pensiero sia pure per un istante fugace è andato automaticamente alle più celebri eroine brontëane con la loro involontaria modernità e l'incrollabile determinazione a lottare per trovare il proprio posto nel mondo.
. . Ma si è trattato, appunto, soltanto di un'impressione passeggera: perché quella che emerge chiaramente, ad uno sguardo appena più attento, non è certo una versione novecentesca di Jane Eyre o di Agnes Grey, bensì la figura incolore di una ragazza senza particolari qualità, con poche idee in testa, ed una totale inconsapevolezza di sé e dei propri sentimenti.
Disavvezza alla riflessione ed abituata ad agire non secondo i dettami della coscienza, ma soltanto in base a dei principi che le sono stati inculcati, e in cui, però, ella non crede davvero o, per meglio dire, in cui non si è mai neppure posta il problema di credere o meno! Mary, una volta giunta in Spagna, si troverà costretta per la prima volta a guardarsi dentro e a fare i conti con gli sconvolgimenti inattesi che il contatto con quella nuova realtà finirà per scatenare dentro di lei.
Lo scenario pittoresco della terra iberica, luogo di antiche consuetudini e stridenti contrasti, costituisce senza dubbio il principale elemento di spicco del romanzo, Con le sue piazze chiassose e i porticcioli brulicanti di vita con l'innato senso di familiarità che mitiga le convenzioni e le differenze di classe con le sue controverse tradizioni in cui l'austerità del sentimento religioso si coniuga con la giovialità di un folclore profano, la Spagna appare molto più che un semplice riferimento geografico: diviene, piuttosto, il cuore pulsante dell'opera, un'entità fisica di cui riusciamo a cogliere ogni percezione e nota di colore: dall'animato vociare lungo le stradine di Cabantes, al calore del sole settembrino sulle spoglie pianure della Castiglia, passando inevitabilmente per la corrida: quel connubio d'impeccabile eleganza e cruenta efferatezza in cui l'anima contraddittoria della Spagna trova la sua più autentica espressione.
“Era la morte messa in scena tra costumi eleganti e ottoni da circo, giocata secondo il vecchio rito del pollice, con formule da marionette e tempi sincronizzati.
Laveva vista, la corrida sgargiante, e tutta la consapevolezza che fino a quel giorno aveva acquisito di se stessa fu stravolta, come cera da aspettarsi, dallinsostenibile e cinica crudeltà.
Non cera scampo, e in quel momento di distacco da se stessa, in quel momento vago e inafferrabile, la verità irruppe, e lei lammise, Ma nel frattempo unaltra personalità, nascosta, nuova, meditava tra quegli attimi appena trascorsi, rivedeva svolazzare il mantelletto fulgido e, immobile, scolpito, con le scarpette da ballerino, luomo che aveva permesso al pericolo di lacerargli il costume di seta la libertà più selvaggia tradotta in commedia e la ferocia naturale gabbata da un omino scaltro dal costume elegante.
Tutto per far applaudire la gente”
Proprio l'esperienza della tauromachia, così sconcertante ed affascinante al tempo stesso, rappresenterà il vero punto di rottura nell'esistenza di Mary: se, infatti, il viaggio in terra straniera riflette idealmente il cammino della protagonista verso la scoperta di sé, sarà appunto la corrida a simboleggiare il culmine di quel medesimo percorso interiore, diventando metafora e anticipazione della perdita dell'innocenza: realtà, questa, che per Mary avrà il volto di Juanito, il primogenito degli Areavaga, un giovane avvocato, sposato e padre di un figlio, con un promettente futuro in politica.
“Un romanzo damore superiore, intelligente e di largo respiro, colorito e non convenzionale”
Così Mary Lavelle è stato definito sul Times Literary Supplement come ci viene ricordato sulla copertina delledizione Fazi ma onestamente, dopo aver voltato lultima pagina, mi sono chiesta seriamente se lautore di quella fuorviante recensione non avesse per caso letto un romanzo differente, o se magari, la spiegazione di quella frase non risieda piuttosto nel diverso significato che alcuni di noi attribuiscono a determinate parole.
Già, perché comunque la si voglia mettere, la vicenda narrata da Kate OBrien non è affatto una storia damore, né tantomeno lirreprensibile Juanito può essere considerato lanima affine a cui la protagonista, legata suo malgrado ad un altro, vorrebbe disperatamente unirsi per raggiungere la felicità.
Incrociatisi appena un paio di volte, senza peraltro essersi mai scambiati più di qualche tiepido convenevole, Mary e Juanito sono due perfetti estranei spinti luna verso laltro da una pura e semplice attrazione fisica due persone immature la cui relazione si riduce ad un estemporaneo ballo in piazza, ad una passeggiata casuale in quel di Toledo, e ad un momento di passione accecante consumata furtivamente nel folto del bosco il tutto condito da una serie di surreali dichiarazioni damore in che altro modo definire gli assurdi giuramenti di eterna devozione tra un uomo e una donna che, fino a quel momento, si erano a stento rivolti la parola! e da una manciata di dialoghi che, per stucchevolezza e banalità, non avrebbero niente da invidiare alle peggiori telenovelas dei giorni nostri!
“Mi hai chiamato “amore” due volte, oggi,
disse, e la voce gli tremò.
E se ti chiamassi anchio “amore” Oh, Mary, ma come potrei Cosa significa per te,
Questo. Mi sono innamorata di te, Juanito, dalla prima sera,
Anchio. È stato più forte di me, Ma perché dovrei piacerti.
Le rivolse il volto pallido con una supplica che rasentava la rabbia,
Non lo so perché, È così. ”
E ancora:
“Dal giorno in cui ti ho vista ho vissuto nello sgomento e nellinfedeltà,
Sei incredibilmente bella, e così innocente e sublime, che tho creduta il mito che distrugge ogni uomo, anche il più onesto e dignitoso!
Ma è così Sei uneccezione fatale che annienta la normalità, o è una volgare attrazione che provo e questo solo uno spettacolo
Sei il mio amore assoluto o una mera illusione
“Mio cuore, cosa cè Mi odi adesso.
Penso a domani.
Perché a domani.
Juanito! Debbo partire domani,
Sì, torni in Irlanda ma dubito, rise, accarezzandola, che riuscirai a viaggiare!
Dolcissimo amore!,
Domani sarà un giorno bruttissimo, ma non mi angustia, Questamore è per la vita. Ci ameremo sempre.
Sì, io ti amerò per sempre, ”
Mary, va detto, è, sotto molti aspetti, una vittima delleducazione ricevuta: di quella mentalità che la spinge ad accettare di sposare un uomo di cui non è innamorata, semplicemente perché egli corrisponde al classico ideale del “bravo ragazzo” la stessa mentalità che le impedisce di sottrarsi ad un ruolo che non desidera ricoprire, perché è lei stessa incapace di concepire per sé un futuro diverso da quello che le è stato prospettato.
Linsofferenza che prova, dunque, la si può comprendere facilmente, così come si può comprendere la sua vulnerabilità di fronte alla scoperta di quei piaceri che fino ad allora pensava le fossero preclusi per sempre.
Ciò che invece, personalmente, ho trovato assai meno facile giustificare o, per meglio dire, ciò che mi ha lasciato realmente perplessa è il fatto che, a dispetto delle esperienze vissute, dei tormenti patiti e dei dilemmi affrontati, in lei sia difficile ravvisare un effettivo percorso di maturazione o unautentica evoluzione caratteriale e morale.
Certo, lincontro con la gente di Altorno e linfatuazione per Juanito le aprono gli occhi e la costringono a mettere in discussione la sua vita, ma di fatto, lunica conoscenza di cui Mary la cattolicissima ragazza di campagna sempre incline a scandalizzarsi per le innocue civetterie delle sue connazionali si appropria, è semplicemente quella della propria sessualità: una sessualità che però, checché se ne dica, ha ben poco a che fare con lamore e con la comprensione della propria personalità, che al contrario resta del tutto irrisolta, e forse perfino piu confusa di prima.
Anche sul piano meramente strutturale, il romanzo dominato da un ritmo lento e dalla tendenza ad indugiare continuamente sulle medesime situazioni appare, a mio avviso, piuttosto debole.
Nella prima parte, lautrice, sacrificando quasi interamente la componente narrativa, dedica ampio spazio a delineare il profilo caratteriale dei singoli personaggi: ci racconta le loro vicende pregresse, ne analizza minuziosamente il vissuto interiore, passa in rassegna le loro emozioni, le loro aspettative, e scava con meticolosità nella loro mente sfiorando non di rado la speculazione filosofica.
Ne derivano così delle figure potenzialmente interessanti: come la petulante e precoce Milagros, quattordicenne amante della letteratura e della politica, o come suo padre Don Pablo, un uomo frustrato, che in gioventù ha sacrificato le proprie ambizioni sullaltare di un amore pericolosamente idealizzato, ma che con gli anni ha imparato ad apprezzare i moderati piaceri della vita domestica, sperando di riscattare se stesso nel successo dellamato figlio.
Purtroppo, malgrado le premesse, ben poco di questo ricco materiale trova il proprio ruolo allinterno di unopera tanto colta nella forma e nelle tematiche, quanto povera nelleffettiva sostanza.
Il principale problema del romanzo, però, resta senza dubbio lincapacità dei protagonisti di conquistare le simpatie del lettore: un discorso che vale tanto per Mary scostante ed asettica malgrado gli intenti dellautrice quanto per i suoi comprimari: dal suo vacuo amante, che ancor più di lei difetta totalmente di personalità, allottuso fidanzato, completamente cieco di fronte al disgusto che le sue effusioni provocano nella promessa sposa.
La sola figura potenzialmente interessante è quella di Agatha Conlan: istitutrice di non più verde età, nota per il suo carattere severo e introverso, e per linsolita comprensione della cultura ispanica, che si troverà inaspettatamente avvinta da unattrazione irrazionale e drammaticamente in contrasto con la sua profonda fede cattolica.
Peccato che il suo ruolo resti sotanzialmente sullo sfondo,
Sul piano stilistico, a onor del vero, a Kate OBrien vanno riconosciuti diversi meriti: non solo per via del suo indiscutibile spessore culturale e della sua scrittura elegante e meticolosa, ma anche per la singolare abilità che dimostra nel riuscire a trovare il lato poetico perfino in una situazione di per sé al limite della prosaicità, arrivando quasi a nobilitare sia pur nello spazio esiguo della pagina sentimenti che ben poco hanno di elevato, e che rispecchiano se mai tutta la debolezza e la fatuità dellessere umano.
Sfortunatamente, come spesso accade in questi casi, una volta spogliata dei suoi raffinati orpelli, la storia si rivela semplicemente per quello che è: unamara vicenda di ordinaria mediocrità umana, culminante in un epilogo aperto che, lungi dal sciogliere i dubbi sul futuro della protagonista, nel mio caso non ha fatto che accrescere le già numerose perplessità.
Ad esempio, per quale motivo leditore italiano, nel presentare la trama al lettore, descrive la vicenda di Mary di cui, di fatto, nessuno verrà mai a conoscenza come uno “scandalo” destinato a sconvolgere la vita di tutti
O piuttosto: sotto quale punto di vista una figura come la sua meriterebbe di essere considerata un modello positivo di emancipazione femminile
Davvero è sufficiente sfidare le convenzioni, indipendentemente dai motivi e dai modi in cui lo si fa, per guadagnarsi questo titolo
Pensiamo sul serio che assecondare i propri istinti senza preoccuparsi delle conseguenze o, per meglio dire, temendo soltanto gli eventuali danni che si rischia di subire in prima persona debba essere considerato un segno di coraggio o un merito da esaltare Mah!
In fin dei conti, però, tutto ciò neppure importa: perché quella che Kate OBrien intendeva raccontarci, probabilmente, era soltanto una vicenda come tante, una vicenda di persone quali potremmo incontrarne dovunque nella vita reale, con le loro convinzioni troppo fragili e i loro vani egoismi.
“Era una storia vera, ”
ci assicura la OBrien
“Vera come la corrida, santIddio, e altrettanto bella, ”
Ecco, appunto, Forse, allora, il problema è proprio questo,
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