Gather Conversa Na Catedral Engineered By Mario Vargas Llosa Expressed As File
tempo non vedevo d, lo incontro alla fermata del: cosa fai cosa leggi cosa non leggi dico ho appena finito Conversazione nella Cattedrale e iniziamo a parlarne:
d: non ho mai letto niente di Vargas Llosa
io: guarda, neanche io fino a qualche anno fa
d: per quello non ne avevamo mai parlato
io: però questo è il terzo consecutivo
d: gli hai letti tutti di seguito
io: no, voglio dire sono i primi tre romanzi e gli ho letti nellordine di uscita guarda, Conversazione è il terzo romanzo del giovane Mario avevaanni quando uscì e terzo capolavoro!
d: davvero Così bello
io: sì, è abbastanza incredibile vedere come, dalal, è riuscito a inanellare tre libri così e non ho nemmeno letto i racconti
d: quali libri
io: La città e i cani, La casa verde e Conversazione nella Cattedrale.
d: tutti belli
io: sì, ho visto che spesso il secondo è collocato un gradino più in basso rispetto agli altri due, ma io non sono daccordo volevo anche scriverci su qualcosa ci ho pensato troppo e il tempo continua a passare
d: ma che cosa ti piace di sti romanzi
io: mmm non saprei da dove cominciare laltro giorno mi è venuta in mente una frase di Praz su Faulkner
d: e cosa centra
io: beh, Faulkner è sicuramente uno dei maestri fondamentali di Vargas Llosa dovrei andare a cercare
d: lascia perdere, che frase era
io: si chiedeva lo scopo di questo puzzle un romanzo come un vero e proprio puzzle di un genere prima non tentato
d: ho capito, parlava di The Sound and the Fury.
. .
io: ebbravo!
d: e allora
io: mi veniva in mentre perché poi anche la Conversazione, come i due romanzi precedenti anche questo in effetti è un puzzle è un gioco di combinazioni, da rimontare ma anche proprio un rompicapo e un mistero insolubile, che lascia sconcertati.
d: suona un po macchinoso
io: ma no! È un motivo di attrazione! Ti assicuro! Anzi, forse aumenta addirittura la sfida rispetto ai precedenti: Venghino, siore e siori! Sempre più difficile! Sempre più rischioso!
d: :
io: Mario qui continua il lavoro impostato coi due romanzi precedenti porta avanti la sua creazione di uno stile impetuoso, avvolgente, complesso, illusionistico, confusivo e avvincente
d: tutto questo insieme
io: Tutto questo insieme! Da La città e i cani riprende laccostamento di molti personaggi ciascuno con la sua visione delle cose che succedono e del mondo un po meno, invece, direi, riprende lo scivolamento dentro la coscienza di questi punti di vista dentro le loro parole interiori
d: meglio così!
io: mah, dipende sempre dal come se funziona Ma soprattutto quello che riprende è la progressiva comprensione dellinsieme che avviene attraverso lintegrazione e la decifrazione delle diverse parti dei diversi punti di vista, delle diverse voci
d: e dalla Casa verde cosa riprende
io: beh, anche lì cerano un po le stesse cose ma ancora di più erano messi in campo dei vertiginosi intrecci temporali mentre lo leggevo continuavo a pensare ad Ariosto cosa viene prima cosa dopo quante storie sono rimaste indietro
d.
: come quando scopri allimprovviso che vicende che sembravano contemporanee sono invece successe nel passato
io: sì, infatti! Nella Casa verde le diverse linee narrative non sono montate secondo una più o meno tendenziale successione cronologica degli avvenimenti cose che succedono prima vengono raccontate molto dopo mi veniva voglia di prendere un foglio e farmi degli schemini
d: ho capito.
E quindi anche la Conversazione funziona così
io: sì, ma soprattutto dal secondo romanzo riprende un particolare lavoro sullindiretto libero
d: cioè
io: una cosa tutta basata sullimperfetto e i vocativi.
. .
d: non ho capito
io: ti faccio un esempietto facile, qui, dalle prime pagine vedi questo è un personaggio minore non conta dire chi è ma si rivolge al protagonista, Santiago Zavala, giornalista della Croníca Zavalita il magro
d: sì, ok, vai avanti!
io: in teoria dovrebbe essere qualcosa tipo: il calvo disse: “Non cè bisogno di scaldarsi così, non è colpa di nessuno!” e diventa: Non cera bisogno di scaldarsi in quel modo, amico giornalista, non era colpa di nessuno.
Ecco, questo è il caso facile ma in molti casi si capisce chi sta parlando soltanto dal contesto e dal richiamo che può esserci allinterlocutore
d: sembra confuso!
io: sì a volte non sei sicuro di chi dice cosa alcuni passaggi diventano pienamente chiari solo dopo forse bisognerebbe rileggerlo subito dallinizio appena dopo averlo finito
d: come dicono quei pazzi che hanno letto due o tre volte tutti i dieci romanzi del Malazan Book of the Fallen
io: può darsi comunque ti assicuro che quando entri nel gorgo non ne vuoi più uscire, anche se capita che sbagli a collocare una tessera del dialogone!
d: quindi il terzo è come i primi due romanzi
io: sì, per molte cose sì ma in più diciamo che a tutto quello che già aveva elaborato nei primi due romanzi ora si aggiunge il virtuosismo sulla conversazione
d: beh, sì intitola la Conversazione
io: sì infatti!
d: e allora questa nostra è una conversazione sulla conversazione!
io: ah! puoi dirlo!
d: ma cosè un dialogo teologico, la conversazione nella cattedrale
io: ahaha vero no, guarda innanzitutto è il dialogo tra questo Santiago, il protagonista che è figlio di buona famiglia, ricca e potente però è un giornalista squattrinato e Ambrosio, lex autista di suo padre
d: ah, ok.
Ma la cattedrale
io: aspetta è il nome di un localaccio malfamato dove i due si bevono una birra dopo laltra però dentro, dentro cè ogni tipo di altri dialoghi soprattutto per costruire la struttura generale oltre a quello con Ambrosio ce nè anche uno interno ma portante sempre tra Santiago e un collega giornalista Carlitos e poi sempre come un dialogo continuo tra Santiago Zavala e sé stesso aspetta, senti qua è verso la fine, ma per farti capire: Che altro cera, Zavalita, che altro cera La conversazione col Faville, pensa, nientaltro.
d: ok, ci sono,
io: e dentro queste conversazioni strutturali esplodono tutte le altre nel continuo dialogo tra tutti i personaggi perché gli avvenimenti della “trama” a parte, come dicevo, che sono raccontati in un tempo e in un ordine molto diverso da quando sono successi non sono mai raccontati in diretta ma sempre detti da qualcuno a qualcuno dentro un altro racconto di qualcuno a qualcuno.
. .
d: aspetta, mi gira la testa
io: il vertice del virtuosismo lo tocca con la tecnica che hanno chiamato dei “dialoghi telescopici”
d: andiamo bene! dici che non è facile capire chi sta parlando in dialoghi dove non si esplicita chi parla sono pure telescopici!
io: sì, ma guarda che è bello eh non solo non si esplicita chi sta parlando ma a volte mescola insieme due o tre dialoghi e magari tra le stesse persone, riguardo alla stessa cosa ma che sono avvenuti in luoghi e tempi diversi e vengono presentati contemporaneamente
d: sì, vabbè!
io: davvero! comunque solo nel primo libro allinizio in tutto sono quattro solo nel primo libro ci sono momenti veramente confusivi poi diventa più regolare nellintreccio di personaggitempiluoghivicende e comunque anche allinizio ci sono delle isolette di “disse” o “dice” che ti fanno orientare almeno tra il mare della conversazione principale “al presente” e le acque dei dialoghi inseriti, “al passato”
d: va bene, ma scusa, di cosa parla sto libro Mi stai parlando solo di come funziano i dialoghi telescopici!
io: hai ragione, ma sai sai che ci stavo proprio pensando questo è proprio un ottimo esempio di quando si dice che in un capolavoro forma e contenuto non si possono separare Cosa succede Non si può separare nettamente quello che viene detto e come viene detto.
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d: ok ma che immagine disegna questo magistrale puzzle
io: beh, è dichiarato fin dalla prima pagina! Fin dalla prima pagina cè la domanda doppia e il libro è la ricerca impossibile della risposta: In che momento era andato a farsi fottere il Perù Gli strilloni sgattaiolano tra i veicoli trattenuti dal semaforo della calle Wilson, vociando i titoli del pomeriggio, e lui comincia a camminare, piano, verso la Colmena.
Tiene le mani in tasca, la testa curva, cammina scortato da passanti che avanzano, anche loro, verso la Plaza San Martìn.
Lui era come il Perù, Zavalita, in un certo momento si era fatto fottere,
d: beh
io: E quindi cosa cè nel libro Cè un intero Paese, ci sono le sue stratificazioni, cè il brulicare della vita di chi ci vive, e il brulicare allinterno di queste persone.
d: ecco!
io: sai che mi hai fatto pensare con quella storia della teologia prima dicevo Faulkner certo certo anche questa di Vargas Llosa è una narrativa “cubista” ma il capofila dei suoi maestri non è mai citato nel libro, è una cosa che mi viene in mente adesso Zavala allinizio sta leggendo Huxley, Point counter Point il capofila dei suoi maestri è Dostoveksij!
d: eccoci, ora parte il pippone!
io: soprattutto il Dostoevskij “menippeo” e “polifonico” di Bachtin! Il romanzo polifonico è tutto dialogico! Anche qui è così fra tutti gli elementi della struttura del romanzo ci sono rapporti dialogici cioè tutti gli elementi sono contrapposti in modo contrappuntistico lo diceva Bachtin! ogni romanzo di Dostoevskij è un “grande dialogo” che ha sua volta è pieno di dialoghi tra i personaggi e infine il dialogo penetra allinterno, in ogni parola del romanzo, rendendolo a due voci in ogni gesto, in ogni movimento mimico del volto delleroe rendendolo mutevole e tormentandolo
d: hai finito cosa centra la cattedrale
io: ah sì volevo dire, Bachtin dice che i romanzi di Dostoevskij sono la versione moderna della satira menippea e anche qui, alla fine si parla dei fondamentali eterni la vita e la morte il senso o lassenza di senso la nascita al mondo naturale e quella culturale leredità, il condizionamento sociale la possibilità di libertà individuale ma tutto in un luogo di soglia degredato, tra personaggi un po sordidi appunto la cattedrale che non è un luogo di culto ma un bar lercio come quello dove Alioscia e Ivan parlano del grande inquisitore
d: quello della pappolata
io: quello! :
d: non ho ancora capito bene di cosa parla però
io: ah sì, ti dicevo: cè proprio il Perù, dalla fine degli anni Quaranta quando inizia la dittatura militare del generale Odría sono andato a cercare su wikipedia in italiano ci sono due righe ma insomma è proprio la storia del Perù a metà del Novecento lesercito che ha deposto il presidente Bustamante nellottobree perseguita i sindacati, gli apristi cioè i militanti del partito Apra: Alleanza popolare rivoluzionaria americana i comunisti su wikipedia cè questa foto di Odría:
.
d: ah, ecco
io: quello che emerge è un Paese dove come dire le uniche classi dirigenti sono una ristrettissima élite di ricchissimi impuniti razzisticlassisti predatori da generazioni, da sempre e poi lesercito.
d: bella roba!
io: sì e anche se tra i personaggi del romanzo non ci sono militari compare soprattutto la bassa e media manovalanza di picchiatori e manovratori di complotti dellapparato statale e parastatale anche se non ci sono i militari si capisce che lunico spazio per emergere per un cholo
d: un
io: cholo devessere un modo insultante di definire i meticci per chi non è nel giro stretto delle famiglie senatoriali per eredità lunico modo di imporsi è lesercito ma comunque a parte questo cè proprio tutto un mondo ampio intero e sfaccettato nel romanzo: ricchi e pezzenti, politici corrotti e giovani idealisti, infermiere e prostitute, padri e madri, giornalisti di nera e autisti, accalappiacani, cantanti
d: mi piace
io: anche a me e poi cè il desiderio di felicità la volontà di controllo la forza dirompente del sesso e del potere e su tutto linesorabile strapotere della sconfitta.
d: eccoci! alegria!
io: no, guarda, davvero forse è proprio in questo che ha la grandezza della grande letteratura!.
. . tutto quello che dicono questi
libri la Conversazione e i due precedenti dovrebbero portarci a una sconsolata depressione, magari appena venata di angoscia.
. . e invece lesperienza della lettura è di una gioia non so come dire quasi una gioia fisica,
d: perché
io: non so tutto quello che dicevo prima di sicuro cè la sfida allintelligenza proprio intelligo il rompicapo da risolvere Ah, e cè persino il cadavere e linvestigazione: è un giallo, se vogliamo!.
. . a proposito, la quarta di copertina della prima edizione italiana è vergognosa!, . . ma insieme cè la credibilità, lampiezza dello sguardo e labilità narrativa stilistica dialogica
d: basta, sul dialogico basta!
io: ok però voglio ancora finirti quella frase che dicevo prima di Praz continuava così su Faulkner: il suo metodo narrativo riesce a intensificare il senso di mistero e dallucinazione della tragedia
d: ho capito, ho capito! Non si può separare il metodo narrativo dal senso lo stile di Vargas Llosa ti ha fatto provare insieme lo strozzamento del respiro e lapertura del mondo.
io: cosa hai detto,