Scene di vita quotidiana nellItalia moderna by Peter Burke


Scene di vita quotidiana nellItalia moderna
Title : Scene di vita quotidiana nellItalia moderna
Author :
Rating :
ISBN : -
Language : Italian
Format Type : Hardcover
Number of Pages : 364
Publication : First published January 1, 1987

Sedici gustosissimi saggi sui diversi aspetti della vita quotidiana a Genova, Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli nei secoli XVI-XVIII. I protagonisti sono artigiani, preti, "mignotte", nobili, ladri, mendicanti, papi, vagabondi.

ISSN 1124-8831
9771124883671


Scene di vita quotidiana nellItalia moderna Reviews


  • DS25

    Burke è una garanzia. Qualità eccelsa degli articoli, precisione terminologica, godibilità letteraria.

    Il titolo non rende onore all'opera, visto che a primo acchito sembra una di quelle "vite quotidiane" di varia natura e di varia esecuzione.

  • Rebecca

    To read for my course if I can ever fine a copy, which apparently is a pretty impossible thing in any of London's universities' libraries >.< FOUND IT! :D

    Post-reading: I really recommend this book to *anyone* interested in history. He takes things like censuses (that are normally used to give 'hard data' that are then used to back up theories or facts etc) and looks at the mentality behind them, why they should instead perhaps be seen as revealing more about how the society thought and categorised themselves, rather than actually how many people there were exactly. And that's just one of about 10 fascinating chapters. It's certainly given me plenty to think about when I read any other history books.

  • Moloch

    Anche il secondo libro finito ad aprile e ancora da recensire è stato trovato dove meno me lo aspettavo, nella locale libreria di compravendita dell’usato, uno di quei rari casi in cui hai la fortuna di trovarvi proprio un titolo che stavi effettivamente cercando.

    Il titolo italiano è abbastanza fuorviante, dà l’idea di una serie di storielle pittoresche estrapolate da fonti d’archivio: più rispondente alla realtà è quello originale, The Historical Anthropology of Early Modern Italy. Apparsi originariamente in sedi e tempi diversi, i capitoli qui riuniti si propongono di studiare diversi aspetti della società italiana tra Cinquecento e Seicento (meglio, della società urbana di alcune delle maggiori città italiane dell’epoca, Roma, Venezia, Napoli, Genova) quali i cerimoniali, il catasto, i saluti, gli insulti, le beffe, l’abbigliamento, il ritratto, le feste ecc. dal punto di vista della loro strategia comunicativa. Si parte dal presupposto che ciascun gesto o “rito” (inteso in senso ampio), infatti, voglia comunicare qualcosa a qualcuno in un certo modo, e perché la comunicazione sia efficace, perché il messaggio sia compreso, è essenziale che sia seguito un codice preciso, un insieme di regole che può dire molto sui valori, o contro-valori, del gruppo sociale che le ha formulate. Ciò è ancora più vero in un contesto, quale quello italiano in epoca moderna, in cui la rappresentazione di sé e della società era altamente teatralizzata e fondata sull'”apparenza” (in questa frase non è implicito nessun giudizio morale, si pensi all’importanza della “sprezzatura”, la finzione di naturalezza, in Castiglione, o all’elogio della “dissimulazione onesta” in epoca barocca).

    La parte più interessante del libro è dove l’autore presenta le fonti da lui utilizzate, illustrando per ciascuna tipologia le opportunità di lettura e i rischi di sviamento che essa può offrire (ad es., i diari dei viaggiatori stranieri dell’epoca sono preziosi perché, a differenza di coloro che vivono dall'”interno” il rituale da studiare, che vi sono quotidianamente immersi, non danno per scontati certi passaggi o certe nozioni che appaiono pacifiche a chi le vive direttamente, ma allo stesso tempo potrebbero presentare interpretazioni erronee, deformate dal background culturale e dai pregiudizi dell’osservatore; le fonti giudiziarie sono spesso l’unico modo con cui è possibile accedere al mondo dei ceti subalterni, ma, anche qui, le voci dei loro esponenti devono spesso passare attraverso il “filtro” dei giudici che ne ascoltavano, e a volte non comprendevano a pieno, le testimonianze).

    Un libro concepito per lettori inglesi, o meglio anglofoni, comunque, come si nota da alcune osservazioni qua e là.

    3/5


    http://moloch981.wordpress.com/2011/0...