Snag Der Richter Und Sein Henker Conceived By Friedrich Dürrenmatt Conveyed As Interactive EBook

dialoghi che reggono l'intero romanzo, forse era meglio a racconto
,
fino a metà romanzo:,
finale:

Devo essere sincero, Avrei abbandonato il libro se non facesse parte di una sfida di lettura, Ero certo che i voti alti dovessero dipendere da un valore oggettivo, questo non toglie che restassi disorientato da ciò che leggevo, Questo romanzo breve non mi lascia niente per oltrepagine,
La prima svolta avviene durante l'incontro tra il commissario B, e quella che scopro essere la sua Nemesi
La tua tesi era questa: che l'imperfezione umana, il fatto che le azioni degli altri non sono mai del tutto prevedibili e che del resto non possiamo mai, nei nostri calcoli, tener conto del caso,
il quale tuttavia ha la sua parte in tutto, fosse il motivo per cui la maggior parte dei delitti vengono immancabilmente in luce.
. .
Si apre uno squarcio sulla vita del commissario, vita divenuta una missione, acciuffare un uomo che, con la scusa di una scommessa, riesce a dimostrare di poter perpetrare orrendi crimini.


infodump

Il vecchio capì, Qualcuno aveva aperto la porta d'entrata ed era entrato in corridoio,
senza tener conto della possibilità di una corrente d'aria, Bärlach si alzò e accese la luce

Anche se si tratta di un testo del ', non posso sottacere la scelta stilistica che è lontana anni luce dal mio canone estetico.
Odio l'infodump in ogni sua forma, E purtroppo ce ne sono molti,
Quando poi lo mette per ingannare il lettore, mi ha fatto girare le scatole:

", . . Indossava un impermeabile e teneva le braccia incrociate sul petto, Le mani erano infilate dentro guanti di pelle gialla, . . CUT Bärlach capì di essere caduto in trappola"
Qui è stata una caduta di stile.
Frase messa esclusivamente per traviare il lettore quanti indossavano questi guanti gialli all'epoca, mi ha dato particolarmente fastidio perché Dürrenmatt in tutto il romanzo usa indizi e te li mostra in maniera imparziale, poi arriva questa caduta di stile

Le due frasi

Il titolo lo trovo azzeccatissimo.
Il commisario B. pronuncia queste due parole nelle due frasi più pregnanti dell'intera opera, Giudice e Boia, giustizia e resa dei conti, legalità e libero arbitrio si mischiano in un uomo che, per cause di forza maggiore, compie atti malvagi per quello che lui giudica un bene superiore.
Non è più il giustiziere con il distintivo è il burattinaio di un teatrino degli orrori a cui ha dedicato anni della sua vita nella vana ricerca di fare le cose secondo la legge che tanto ammira e riteneva di rispettare.


Finale

Il confronto finale con l'assassino e lo snocciolamento delle trappole, studiate a monte dal commissario B, sono degne di un freddo e spietato manipolatore molto bella quella del cane.

Allora ho preso te, te, l'assassino, e ti ho trasformato nell'arma più terribile che potessi mai avere, perché tu eri spinto dalla disperazione, l'assassino doveva trovare un altro assassino.
Ho fatto del mio scopo il tuo scopo,
Purtroppo, dal mio punto di vista, sarebbe riuscito meglio come racconto, sforbiciando alcune parti e puntando all'intreccio dei tre personaggi, Qui non è importante il giallo ma il messaggio che si dà e lo si poteva dare comprimendolo in un numero di battute minori,
Ammirabile la bravura di Dürrenmatt nel rendere torbidi valori riconosciuti in maniera universalmente positiva dai più Một ví dụ hoàn hảo về một tác phẩm văn chương vượt ra ngoài cái khung cứng nhắc của thể loại "trinh thám thriller" thuần túy.
Nghệ thuật văn chương tả cảnh, đối thoại, . . và những khắc họa/tư duy sâu sắc về triết lý của một Kẻ Ác hoàn hảo làm điều Ác để được hưởng cảm giác tự do của hư vô làm cuốn sách này nghiễm nhiên đứng vào hàng những tác phẩm văn chương "nghiêm túc", tỏa ra ánh chói của văn chương lớn.
Ánh chói này cũng giống như ánh chói từ những truyện ngắn xoay quanh chuyện cảnh sát và tòa án của Karel Capek.
Sự lớn không sinh ra từ thể loại và đề tài sự lớn sinh ra từ tầm vóc của tư duy, minh triết, tài năng.
Unfortunately I guessed the killer very early, Nevertheless Dürrenmatt's tragic parable on the eternal conflict of good and evil in man, packed in a wonderful criminal story, made the book readable, بینهایت خسته کننده عاری از هرگونه پیچیدگی و ظرافت و جاذبه.

بعد از خوندن سوءظن پشیمون شدم که به این کتاب ۲ دادمشما ۲. ۵ درنظر بگیرید یا حتی ۳ :D مانند دیگر آثار دورنماتاین کتاب نیز کاملا جذاب و غیرقابل پیش بینی بود. مخاطب تنها در دو فصل پایانی پی به واقعیتی می برد که در نام داستان نهفته است "قاضی و جلادش" ! آخرین مکالمه گاستمان و برلاخاز زیبایی و شکوه زیادی برخوردار است و در کنار دو فصل پایانینقطه اوج داستان محسوب می شود. تنها خرده ای که می توان به داستان گرفتاتفاقی است که در نهایت برای چانتس افتاد و باعث شد ناخودآگاه این برداشت در ذهنم تداعی شود که دورنمات نیز در این داستان مانند دیگر نویسنده های این ژانر مرتکب کلیشه "پایان خوش" شده است This is a perfect novella, Dürrenmatt wrote The Judge and his Executioner around the same time as the play The Marriage of Mr, Mississippi. Both stories revolve around the theme of two antagonists who are reunited by circumstances that occurred decades apart,

Ina colleague of Swiss police inspector Bärlach is found murdered, shot and hunched over the steering wheel of his car on a rural highway in the Alps.
As he takes up the case, Bärlach is near the end of his career and has a year to live because of illness, He worked a number of years in Turkey and then in Frankfurt, Germany, where he was forced to leave inafter slapping a superior officer who was a Nazi.
His grizzled wisdom is hidden behind a curtain of an unorthodox lifestyle and seemingly lax work habits,

His path crosses with a man he metyears earlier in Istanbul, One believes in his criminal genius, which is borne out by his political power, The other devotes his life to fighting crime, When they meet again, it seems that Bärlach is the loser,

The Judge and his Executioner seems, for most part, a compact, tense crimenoir novel, Even after we think weve come to the conclusion, Dürrenmatt upends it all in the final ten pages when we realize that its all a complex human chess game in which he is the grand master.
This is classic Dürrenmatt where nothing is as it seems and the ending leaves indelible memories that cause multiple rereadings of selected passages once we know how it will end.
Knowing the ending just makes them better, That plus his asides on Swiss culture make it a real treat,

"The difference between humans and wild animals is that humans pray before they commit murder, "
Friedrich Dürrenmatt, Swiss novelist and dramatist

In his short review of this extraordinary novel, my Goodreads friend Mark Hebwood from London wrote: "Loved it! This is a bit like taking the essence of detective novels and distilling it down to concentrate.
Great plot, excellent twists, and great finale, I immediately bought all other detective novels he wrote, "

Thanks, Mark! Likewise, all Friedrich Dürrenmatt detective novels are now on my toberead list, And Im not usually a fan of detective mysteries, to say the least other than a handful of those old classics like Chandlers The Big Sleep and Hammetts The Thin Man, no dick fiction for me, thank you.
But I am a big fan of tight, penetrating existential novels such as The Stranger and Nausea, and, let me tell you, The Judge and His Hangman is every bit as tight and as penetrating and as existential as these two French classics.


To say anything about plot more than a brief sketch would be to say too much since nearly every page contains subtle turns and developments that will keep a reader mesmerized from beginning to end.
And thats not overstatement as Im not the only one to pass such a glowing judgement literary critic and acclaimed author, Kay Boyle, likewise wrote how this Swiss novel holds the reader mesmerized.
Usually I take my time with a novel but once I read the first page of The Judge and His Hangman I was hooked I finished its one hundred pages in one evening, in one sitting.


Anyway, Friedrich Dürrenmatts work features old, stogy, fatally ill Commissioner Barlach working on the case of a murdered police officer, The location is in Switzerland, in and around the capital of Berne, There is an element of political intrigue theres tension between new school criminology and oldschool, small town Barlach theres a string of intriguing characters, including a pompous CongressmanColonel, a bureaucratic chief of police and, one of my personal favorites, a novelist.
But, above all, there is the philosophic: the battle of good versus evil, nihilism versus any moral sense, and what it means to live an authentic human life, An absolute must read for anyone attracted to either existentialism or detective novels,


Berne, Switzerland, location of this Friedrich Dürrenmatt novel published inLa prova d'esordio di Friedrich Durrenmatt è un testo emblematico e misterioso che, inserendosi in modo originale e inedito nella tradizione del giallonoir, attirò alla sua pubblicazione l'attenzione di un ammirato George Simenon Adelphi ne ripropone ora ai lettori una nuova traduzione.
All'origine del racconto c'è una scommessa demoniaca tra l'investigatore e il malvagio, che diviene la sfida di una vita intera, un inseguimento fino alle soglie della fine della vita e dell'oblio: dimostrare che sia possibile commettere il crimine perfetto, quello impossibile da risolvere.
Una seduzione avventurosa alla quale nemmeno chi indaga e custodisce l'integrità riesce a opporsi, trasformando l'opportunità in ragione sufficiente per agire, declinando le scelte in necessità, In un'architettura narrativa e formale imperfetta, che assume differenti prospettive e le risolve in modo enigmatico, l'assistente diviene qui l'avversario, il nemico l'ottica è quella dell'espressionismo deformante, del rovesciamento del reale, della rivolta degli archetipi.
L'universo dello scrittore svizzero è regolato dal caso, che diviene la forza principale e centrale nella definizione della sua narrativa e della sua poetica, come ebbe a notare il critico Giuseppe Petronio nel saggio "Sulle tracce del giallo".
Chi tiene le fila del nostro destino, chi decide quali saranno le nostre azioni e i nostri comportamenti, chi ha le chiavi che aprono le porte al nostro domani e alla giustizia alla quale aspiriamo A volte il male è una semplice distrazione, un nodo della memoria, una coincidenza imprevista nella storia che le volontà costruiscono: è il teatro del potere con le sue maschere, il caos di un male senza senso che investe sia i soggetti che gli strumenti, nel quale le peggiori intenzioni corrono verso un'inafferrabile nulla.
Un nulla dove le distinzioni etiche, i conflitti sulla giustizia delle cose e le interpretazioni dei fatti sono relative e inaffidabili e di assoluto c'è solo un senso di contraddizione esistenziale, un oscuro e imprevedibile incrocio di destini difficile da percorrere e attraversare.
Nessuno sfugge alla logica generativa del male, in questo racconto, La realtà che non appare è quella decisiva e determinante, in queste pagine, Durrenmatt riflette con una dialettica raffinata e una moralità ossessiva su quali siano gli elementi nello scorrere degli eventi che possono creare uno scarto, aprire una parentesi, creare un intervallo, costituire un'interruzione.
E togliere il fiato al lettore, perseguitato da infinite incertezze, trascinato in un cosmo di disordinate solitudini, complice la meravigliosa sospensione di ogni attendibile preconcetto,

“La tua tesi era questa: che limperfezione umana, il fatto che le azioni degli altri non sono mai del tutto prevedibili e che del resto non possiamo mai nei nostri calcoli non tener conto del caso, il quale tuttavia ha la sua parte in tutto, fosse il motivo per cui la maggior parte dei delitti vengono immancabilmente in luce.
Dicevi che era una sciocchezza commettere un delitto, perché ti sembrava impossibile usare la gente come le pedine degli scacchi, Io invece più per contraddirti che per convinzione, sostenevo la tesi che proprio la confusione dei rapporti umani rendeva possibili delitti che non potevano essere scoperti e che proprio per questo motivo la maggior parte dei delitti restavano non soltanto impuniti ma anche insospettati”.
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