Delve Into The Long Valley Narrated By John Steinbeck Released As Paperbound
é muito mais versátil do que eu supunha, Estes contos provamno. O seu vocabulário é de grande rigor e nada surge sem oportunidade, Da degradação do corpo à crueldade dos seres humanos, da natureza ingénua dos homens à consistência de consciência de classe, tudo isso passa pelas suas mãos com facilidade.
Erotismo, tragédia, trabalho, violência e camaradagem reúnemse num livro maravilhoso, I have to reexamine my own writing every time I read a Steinbeck novel, My trite phrasing and flat descriptions look like ugly stepchildren next to his princely prose,
Even this slim volume of four, lesserknown short stories is packed with some beautifully powerful writing, The scenes are spare in their breadth, but not in their ability to reach into your heart and imagination, . .
HOLD THE PRESSES!!!
I just discovered that my copy was truncated! The Long Valley originally came with more than twice the number of stories.
I've been abridginated! I loath abridged books, Well, it's not the books' fault, It's the publisher who's to blame! Damn them to Hades!
Okay, looks like I have some more reading to do before I can do a proper review.
A long book gladly shortened
Due to the surly characters in this book I disliked most of the short stories, but John Steinbeck sure can write!
And then I came up on the story, the red pony, And I realized that I was at the end of the book for I had read the stories that followed.
And the stories were the best In this book, How glad I was to put the book down, یه مجموعه داستان خوش خوان و خوب از جان استاین بک. داستان های جانی خرسه و مار و کتی قدیسه عذرا رو از بقیه بیشتر دوست داشتم. "كل يوم هو حياة جديدة وكل حبة نبتت في الأرض تعتبر أملا جديدا. "
مجموعة فائقة الجمال من القصص الاستثنائية القصيرة التي وضعت جميعها في قالب روائي متماسك ومتناغم فكل واحدة من القصص وإن كانت تحكي قصة مختلفة إلا وأنها كلها كانت مترابطة بخيط الزمان والمكان وخيط الحب والألفة تحكي بدفء عن أهل وسكان الوادي الأخضر وكم لمست ما بينهم من طيبة وود وترابط وحب للخير
أشعر أنه لن يقرأ هذه القصص أحد إلا وسيشعر أن كل سكان الوادي أهله وأنه هو أيضا مثلهم لامست قدماه أرض الوادي الأخضر الخصبة وشعر بعطرها الخفي الذي ينساب في كل أرجائها وشارك أهله حياتهم وحكاياتهم وتجول بصحبة أحدهم في طرقه المحفوفة بظلال أشجار الزيزفون وأشجار السرو في جو مفعم بأريج الأزهار البرية وزقزقة العصافير بينما يهب هواء التلال المنعش ومر بجوار البيت المكسو بأزهار الياسمين البيضاء العاطرة فخطف بجماله عينيه وقلبه كحال كل من مروا عليه يوما.
جون شتاينبيك كاتب مبدع بلا شك ليست أول مرة نلتقي فيها
عقدنا صداقتنا بالفعل من قبل.
Storie di gente dura che vive una vita dura, che trova ancora la forza di volgersi il viso all'orizzonte per lasciarsi sedurre dai sogni e in sé trova poi la forza
per resistere alla disillusione ogni qualvolta il destino non consente loro di realizzarsi.
C'è tutto il mondo a Salinas, Salinas è tutto il mondo,
Doveva pensarla proprio così John Steinbeck che ambienta gran parte della sua produzione letteraria proprio nella valle californiana in cui è nato e vissuto.
Questi racconti, dopo le parziali delusioni di La Santa Rossa, I pascoli del cielo e Al Dio sconosciuto, mi restituiscono finalmente il vero Steinbeck, quello conosciuto e immediatamente amato con Furore.
I dodici racconti e il dramma Che splendida ardi riassumono in sé tutte le tematiche alle quali Steinbeck dedicò la propria attenzione: la terra, i braccianti, il lavoro, la lotta sindacale, l'incomunicabilità e la solidarietà umana.
Alcuni, come I crisantemi e La quaglia bianca contengono appena un accenno di vita, sono uno squarcio improvviso in una realtà immobile, fissata da secoli di abitudini e consuetudini, ma pieni di colori, rigogliosi come i fiori e la vegetazione della fattorie, in cui per la prima volta la donna non è più solo procreatrice e dispensatrice di cibo nella comunità contadina, ma anche essere indipendente, capace di nutrire dei suoi propri sentimenti indipendenti e finalizzarli esclusivamente al proprio benessere Elisa Allen e Mary Teller infatti sono due donne che non hanno più il problema di sfamare la propria famiglia, che non devono combattere per la quotidianità così come la madre di Tom Joad vivono un'agiatezza ed una sicurezza che consente a entrambe di dedicarsi alla cura dei propri giardini, l'una coltivando crisantemi, l'altra creando un vero e proprio giardino segreto e che finiscono per diventare una proiezione del proprio essere e riflettere nell'uno e nell'altro caso delusioni, speranze e assenze.
Alcuni altri, come La fuga, La colazione e L'assalto sembrano essere invece "prove tecniche di romanzo", o capitoli alla fine, per un motivo o per l'altro, non inclusi in storie più lunghe: il protagonista del primo, potrebbe benissimo essere un paisanos di Pian della Tortilla così, come i due braccianti del secondo, essere gli stessi due protagonisti del romanzo La battaglia o, infine, la famiglia incontrata durante La colazione essere una delle tante famiglie che la famiglia Joad incontra durante il lungo esodo di Furore dall'Oklahoma alla California.
E il biologo protagonista di La serpe racconto la cui atmosfera piuttosto insolita per Steinbeck, con risvolti quasi pulp, mi ha ricordato i racconti di Faulkner Una rosa per Emily non è tale e quale al Doc di Vicolo Cannery
Insomma, sembra quasi che Steinbeck anzi, sicuramente è così abbia fatto mille studi preparatori, schizzi su schizzi, prove su prove, per mettere a fuoco tanti di quei personaggi che poi, con un più ampio respiro, sarebbero diventati gli indimenticabili protagonisti dei suoi romanzi.
Accennavo a Faulker prima, o meglio al Faulkner di quegli unici tre racconti da me letti finora la stessa atmosfera sospesa, lo stesso mistero che sembra avvolgere tutto il racconto, lo stesso sovrannaturale finale che lascia sgomenti i lettori, caratterizza anche quello che secondo me è uno dei racconti più belli di questa raccolta, Johnny Orso, un storia incredibile, nel vero senso del termine: una storia che si stenta a credere reale, ma che allo stesso tempo sconvolge e fa rabbrividire una storia con cui Steinbeck si dimostra non solo abile narratore e incommensurabile descrittore della realtà sociale che lo circonda, ma anche autore capace di spingersi ai confini del credibile con altrettanta sicurezza e capacità di ammantare le proprie storie di suspense e mistero.
Infine, una nota a parte meritano il racconto lungo Il cavallino rosso, quasi un romanzo breve per struttura lunghezza e intensità, e Che splendida ardi, terzo tentativo di dramma teatrale il primo fu Uomini e topi dell'autore.
Il cavallino rosso è struggente, dolorosissimo nel racchiudere in sé tutto il dramma della crescita e dell'abbandono delle sicurezze di Jody, un bambino che ancora prima di diventare un ragazzino capirà quanto sia difficile diventare uomini lo capirà attraverso la responsabilità e la dedizione per un cavallino rosso che il padre gli affiderà e che curerà dedicandogli tutto se stesso una figura, quella di Jody, che mi ha richiamato alla mente quella drammatica ed altrettanto intensa di un altro Jody, quello protagonista del romanzo Il cucciolo che tanti pianti mi ha fatto fare da adolescente tutte le volte che l'ho letto e del bellissimo film con Gregory Peck che ne è stato tratto entrambi amano senza riserve il proprio cucciolo, l'uno di cavallo, l'altro di cerbiatto, ed entrambi sono costretti a crescere attraverso quell'amore che li cambierà per sempre e capire che la rinuncia fa parte di quella crescita.
Che splendida ardi, per concludere, articolato in tre atti ma non necessariamente pensato per una rappresentazione teatrale Steinbeck scrive in una breve presentazione di aver voluto offrire al lettore una duplice possibilità di lettura dello stesso è la storia di un grande sacrificio d'amore: un sacrificio nel quale non si muore però, come la parola potrebbe indurre a credere, ma che genera vita e che nutre l'amore stesso.
Originalissima è l'idea di ambientare i tre atti del dramma in tre situazioni ambientali completamente diverse, pur proseguendo da una all'altra con lo svolgimento della storia che conserva così un unico corpo narrativo.
Imperdibile per chi ama Steinbeck!,