,Величие и падение на куртизанките“ Оноре дьо Балзак
от Гергана Васева
Дълго време се чудих какво е мнението ми за книгата и автора като цяло. Това бе първият ми опит с творба на Балзак и трябва да призная, че е трудно да кажа всичко с две думи. Самата аз преминах през няколко етапа, докато четях тази книга, затова и ми се налага да представя мнението си чрез тях.
Когато започнах да чета ,Величие и падение на куртизанките“ вярвах, че книгата ще бъде прекрасно изживяване. Мислех, че ще успея да навляза в историята, да стана част от нея, да я преживея
Първата преграда е появи още в началото. Изказът, дължината на всяко едно изречение и високопарните думи, с които се сблъсках бяха изключително изнервящи. Не поради незнание от моя страна, а просто поради това, че до тази книга не бях срещала подобно нещо.
Някъде околостраница започнах да съжалявам, че изобщо съм се захванала с автора. Дразнеха ме героите и тяхното поведение, което възприех за надуто и ревливо в зависимост от героя.
Следтата страница вече се успокоих и историята тръгна плавно Е, понякога отново се изнервях, но явно свикнах с начина по който е написана.
Историята не бе лоша, но така и не станах част от нея. Имах чувството, че чета пиеса, а понякога дори си представях героите от романа като актьори на сцена. На корицата пише ,РОМАН ШЕДЬОВЪР, разголващ човешката душа“, но аз лично не видях особено ,разголване на души“ в романа. Но пък величията и паденията бяха ясно посочени от писателя. В книгата има изключително много ненужни описания затворническата кола например, описанието на която беглави! Отделно и почти една част отделена на френското правосъдие и разсъжденията на Балзак за него. Действието бе изключително забавено поради многото подробностита част,страници разказва едно денонощие.
Единственият герой, който харесах бе каторжникът Жак Колен, който бе хитроумен и доста изобретателен, човек владеещ положението винаги и знаещ как да се държи във всяка ситуация и какво да каже.
Краен извод:
Не бих препоръчала романа на всеки. Човек трябва да има силна воля, за да го прочете. Освен това дори и поуката от цялата история, до която уж читателя трябва да стигне, бе обобщена от автора, та макар и да е вметнат израза , от аристократична гледна точка“. За мен лично е от чисто човешка гледна точка, но Не е важно. Предоставям поуката на вашето внимание:
,Ето какво значи да приемаш в дома си хора, за които не си съвсем сигурен! Преди да приемеш някого, трябва да познаваш добре състоянието му, семейството му и цялото му минало
Това изречение изразява поуката от нашия разказ от аристократична гледна точка. “ This is Balzac at his cruelest, The way in which people's lives get destroyed like pawns in the ridiculous game of oneupmanship that this book depicts for the first twothirds at least is like a particularly harsh version of "House of Cards".
However, the humanity is more deeply felt as well, Treating this as a single novel following Père Goriot and Lost Illusions is an experience the profundity of which cannot be stressed enough.
I'm inclined to believe that this is the best of those three, but only because of the strength it carries having had the prior two novels to thoroughly set the stage.
Balzac mi ha stregata.
Ho fatto la sua conoscenza la prima volta nelgrazie a "Eugenie Grandet", non mi aveva impressionata, Ci ho riprovato con il "Colonel Chabert" ma ancora nulla, . .
forse non ero pronta io,
L'anno scorso mi capita tra le mani "Le illusioni perdute", lo leggo tutto d'un fiato e rimango incantata dalle raffinate descrizioni degli ambienti urbani di Parigi e provincia e dai ritratti dei personaggi degni del miglior ToulouseLautrec.
Alle ultime battute s'insinua nel racconto l'abate Herrera con queste parole:
"
gtIo vi ho ripescato vi ho restituito la vita, e voi mi appartenete come la creatura è del creatore, come, nei racconti delle fate, l'afrite è del genio,
Ficoglane del sultano, come il corpo è dell'anima! Io vi sosterrò, io, con mano potente nella via del potere, e nondimeno vi prometto una vita di piaceri, d'onori, di feste continue.
. . Il denaro non vi mancherà mai, . . Voi brillerete, vi pavoneggerete, nel mentre che, chino sul fango delle fondamenti io renderò solido il brillante edifizio della vostra fortuna, Amo il potere per il potere io! Sarò sempre felice dei vostri godimenti, che a me sono vietati, Insomma, io mi farò voi!, . . "
Il libro finisce e io rimango come un'idiota,
Va bene il finale aperto ma qui manca tutto un pezzo,
Casualità: in uno dei miei giri per librerie a prezzo scontato trovo un'edizione di "Splendori e miserie delle cortigiane", una di quelle edizioni senza commento e senza introduzione.
. . la porto a casa e decido di leggerla, Subito si affaccia Lucien de Rubempré, il protagonista delle "Illusioni perdute", . . quanto è bello ritrovare da un libro all'altro personaggi conosciuti e amati,
In quest'opera si svela progressivamente anche il personaggio dell'Abate Herrera come Male nella più affascinante e seducente delle sue forme, Non si può restare indifferenti: c'è un po' di tutto in lui, di Faust e di Montecristo, di generosità ed egoismo,
Molti dei personaggi di questo libro fanno riferimento a un'opera precedente di Balzac: "Père Goriot" e io che faccio allora Mi leggo pure questo in una sorta di dipendenza balzacchiana.
Eccolo lì l'abate Herrera, già Vautrin, già Jacques Collin, . . già Trompelamort.
E' lui il vero protagonista, la vera anima di Parigi, lo specchio della società borghese del primo Ottocento francese, . . mi piace rivelarlo tramite le sue stesse parole:
Papà Taillefer è un vecchio briccone, e si dice che abbia assassinato un suo amico durante la rivoluzione.
E uno di quegli uomini arditi, indipendenti nelle loro opinioni, È, un banchiere, principale socio della ditta Frédéric Taillefer e, Soci, Ha un figlio unico, al quale vuoi lasciare tutte le sue sostanze, a discapito di Victorine, Io non posso approvare simili ingiustizie, Sono come Don Chisciotte, mi piace prendere la difesa del debole contro il forte, Se la volontà di Dio fosse di portargli via il figlio, Taillefer riprenderebbe con sé la figlia perché vorrebbe un erede qualsiasi, sciocchezza suggerita dalla stessa umana natura, e d'altra parte non può più avere figli, lo so.
Victorine è dolce e bellina, e farà presto a conquistare suo padre, Lo farà girare su se stesso come una trottola, con lo spago del sentimento! E sarà troppo sensibile al vostro amore per dimenticarvi e voi la sposerete.
Io mi incarico di assumere la parte della Provvidenza, farò il volere del buon Dio, Ho un amico, per il quale a suo tempo mi sono molto prestato, un colonnello dell'armata della Loira, da poco passato nella Guardia Reale.
È uno che segue i miei consigli, ed è divenuto ultrarealista: non è uno di quegli imbecilli che tengono alle proprie opinioni, Se vi posso dare un altro consiglio, mio caro, è di non tenere né alle vostre opinioni né alle vostre parole, Quando ve le chiederanno, vendetele, Un uomo che si vanta di non mutare mai opinione è un uomo che si impone di camminare sempre in linea retta, un ingenuo che crede all'infallibilità.
Non ci sono principi, ci sono soltanto accadimenti non ci sono leggi, ci sono soltanto circostanze: l'uomo superiore sposa gli accadimenti e le circostanze per dirigerli.
Se ci fossero principi e leggi stabili, i popoli non li cambierebbero come noi facciamo con la camicia, L'uomo noi ha il dovere di essere più saggio di tutta una nazione, L'uomo che ha reso il minor numero di servigi alla Francia è un feticci' venerato per aver sempre visto rosso è buono tutt'al più per esser messo al Museo, fra le macchine, con la sua brava etichette La Fayette.
Invece il principe contro cui tutti scagliarono qualche pietra, e che disprezza abbastanza l'umanità da sputarle i viso tanti giuramenti quanti ne chiede, ha impedito lo smembra mento della Francia al congresso di Vienna: gli si dovrebbero offrire corone invece gli si getta addosso fango.
Oh! So ben come vanno le cose, io! E posseggo i segreti di parecchi uomini,
E' meraviglioso il modo in cui Vautrin attira la completa attenzione del suo interlocutore, le parole si fanno magneti che generano orrore e disgusto ma risvegliano i più nascosti desideri.
Mi sento attratta, ipnotizzata, completamente in balia di questo sedicente don Chiscotte, di questo uomo che si fa Dio non per desiderio di giustizia come Montecristo, ma per volerne eguagliare la potenza, l'onnipotenza.
E' il lato oscuro di Parigi che insinua la sua melma nei quartieri alti del Faubourg Saint Germain, che li obbliga a specchiarsi nel fango.
Il ragazzotto di provincia cui è rivolto questo discorso si lascia ammaliare dalle sue parole come Faust di fronte al demonio,
In realtà è Parigi il vero demone , un mostro che mette alla prova i suoi abitanti, Chi supera le sue prove vince ed emerge dal fango, chi fallisce soccombe, Parigi fagocita i suoi uomini, si nutre delle sue anime per aumentare il proprio splendore e le parigine sono i suoi emissari, sirene ammaliatrici che con il loro canto attirano gli uomini nelle fauci del mostro.
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Honoré de Balzac