Receive Viaggio In Portogallo Author José Saramago Available As Volume
ako se ikada sretnemo na onom svetu, dugo ćemo pričati o ovom delu, Il viaggio non finisce mai, Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione, Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero, Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era.
Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini, Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito.
quote this could be the most quirky travel book you will ever read, if you stick with it you will get in to his
rhythm, the rhythm of a grumpy genius old man motoring around Portugal's back roads, if you get stuck behind him in a car it could take DAYS to pass him, If you talk to him in a bar or the cloister of a monastery if could change your life, Non è dovuto trascorrere molto tempo da quando ho ricominciato a leggere con intensità, per rendermi conto che c'è un limite nelle dimensioni di una storia oltre il quale mantenere il livello qualitativo della stessa diventa pressochè impossibile.
Non escludo che una delle cause possa essere l'età che avanza del lettore sono finiti i bei tempi in cui si facevano le ore piccole per arrivare alla ottocentesima pagina, che so, di Shogun di james Clavell, ma questo non incide minimamente sulla generalità di questa regola.
E' il motivo principale per cui esito ad accostarmi ai fratelli Karamazov di Dostoevskij, e per cui esitavo ad accostarmi allepagine di questo "Viaggio in Portogallo" di Saramago.
La motivazione che in questo caso mi ha spinto è abbastanza dozzinale, ma forse meno di quanto non si pensi: la figura sulla copertina dell'edizione Einaudi è stupenda, mi fa venire voglia di visitare Lisbona, e soprattutto di ringraziare Sandra per avermi usato la gentilezza incredibile di avermelo procurato.
In parte mal me ne incolse, perchè la regola del troppo lungo resta puntualmente confermata: "Viaggio in Portogallo" di Josè Saramago è una palla infinita,
Un infinito ripetersi di paesini di campagna che sembrano tutti uguali, con la stessa chiesa consacrata sempre allo stesso santo ci saranno almeno trentacinque Chiese Madri e almeno venti Nossa Senhora de Annunciacao, gli stessi azulejos, le stesse statue, gli stessi chiostri.
Per cinquecento pagine. Cinquecento. Roba che ti ricorda la dodicesima minestra di capellini dell'indimenticabile Gian Burrasca,
Possibile che il Vecchio di Azinhaga non si sia accorto che dall'amore immenso che porta alla sua terra non ha ottenuto di meglio che un gravoso mattone manco fosse un faccia vista ancora caldo di fornace In realtà se ne è accorto eccome, se dichiara nella quarta di copertina che questa storia non è nè un romanzo nè una guida, e come tali non va letta.
E' la sfida a partire per un viaggo che porti ciascuno di noi alla conoscenza della propria terra: andando a cercare le chiese in rovina, i vicoli ciechi, le botteghe artigiane nei garages, i rustici coperti di edera.
Perchè in quei luoghi solitari si riesce a scoprire di avere una patria molto di più che davanti all'alzabandiera nella capitale,
Io ho fatto un viaggio di questo tipo, quindi posso capire le intenzioni di questa storia, che mi ha fatto rivivere il brivido della scoperta di piccoli tesori dimenticati tanto più preziosi proprio perchè dimenticati nei campi e nelle colline lontano dalle grandi città.
E' stato nel duemila, quando in occasione del Giubileo sono partito dall'Emilia e sono giunto a Roma a piedi traversando tutta la Toscana e l'alto Lazio per sentieri, paesini, villaggi godendomi ogni singola edicola,ogni singolo fosso, ogni animale selvatico che mi travversava la strada per i boschi.
E' la ricchezza inestinguibile che questo tipo di viaggio ti regala che Saramago vuole far intuire, e nel mio caso ma era troppo facile c'è riuscito,
Altro spunto interessante è che la necessità quasi fisica di raccontare il patrimonio artistico portoghese che il Saramago critico d'arte ebbene sì, è stato anche quello ha, lo porta ad incontrarsi con la religione su di un piano che altri libri più famosi non avevano mai affrontato.
Quel Dio tanto cercato e tanto odiato perchè mai trovato, stavolta il Vecchio Viaggiatore lo incontra nell' impatto culturale che la religione ha avuto sulla terra che gli ha dato i natali, e lo riscopre quindi anche dentro di sè.
Ci sono in questo incontro grande riflessione e grande rispetto per la devozione dei fedeli: devozione che ha condotto nei secoli operai ed artigiani a creare con amore quegli indimenticabili capolavori che il barocco manuelino portoghese ha consegnato al mondo.
Certo è un rispetto venato di sarcasmo e di ironia verso l'ingenuità di chi si piega ad interessi di potere in nome della religione ma, ed è un caso unico in Saramago, questa vena
polemica non sfocia mai in rabbia e guerra aperta.
Mi piace molto di più questo Saramago innamorato dell'arte, del lavoro e della natura che non quello accecato dalla rabbia si legge nel "vangelo secondo gesù Cristo" o in "Caino".
Si dice che un viaggio porta alla scoperta di sè stessi, In quuesto caso mi sembra vero, perchè avendo già letto molto dello scrittore portoghese, intravedo nelle emozioni del vecchio di Azinhaga l'ispiirazione che ha stimolato tante belle pagine di altri libri.
L'amore per l'opera artistica artigianale lo si ritrova ne "La caverna", i vicoli dove ha mangiato in compagnia di amici sempre nuovi li si incontra in "Storia dell'Assedio di Lisbona" ed in "La zattera di pietra", la maledizione terribile del Latifondo che inaridisce sotto il sole ardente la terra insieme con le schiene dei contadini curvi in "una terra chiamata Alentejo".
Fosse stato lungo la metà e non fosse stato letto da un italiano, sarebbe stato un libro assai più bello ed utile, Ma pochi libri hanno la forza tenere agganciato chi legge così tanto a lungo, specialmente se parla di una terra che non ha la ricchezza artistica della nostra: nonostante questo, mi piace il Saramago che ama molto più di quello che odia.
Tre stelle.
Finalmente, dopo due mesi e mezzo, sono riuscita a finirlo, Saramago ci racconta del suo viaggio attraverso il Portogallo, da est ad ovest, da nord a sud, Ci descrive chiese e musei che visita, ci parla dettagliatamente dei paesaggi che attraversa in auto e dei paesi in cui sosta,
È una lettura molto molto lenta e a tratti anche noiosa, Sicuramente lo apprezza chi ha già visitato il Portogallo e i luoghi di cui parla Saramago ma per chi non ci è mai stato le quasipagine sono un tantino troppe.
Sono riuscita a finirlo perché mi è piaciuto il linguaggio e lo stile di Saramago in questo libro fa uso della punteggiatura e la mette al posto giusto, Parla di se stesso in terza persona chiamandosi "il viaggiatore" e non mancano battute spiritose e citazioni molto belle sul viaggiare,
Ma quello che il viaggiatore non può vedere lo immagina, è uno dei tanti motivi per cui viaggia, A chi viaggia bisogna siano perdonate questa fantasticherie, guai a colui che le eviterà, non vedrà altro che pietre silenziose e paesaggi indifferenti,
Ecco la buona filosofia: tutto è viaggio, È viaggio ciò che si vede e ciò che si nasconde, è viaggio ciò che si tocca e ciò che si immagina, è viaggio il fragore delle acque che cadono e questo impercettibile sopore che avviluppa i monti.
Il viaggiatore non è un turista, è un viaggiatore, C'è una grande differenza. Viaggiare significa scoprire, il resto significa semplicemente trovare,
La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro, I'm going to have to put Saramego aside for now, I'm enjoying his writing style, his point of view, and his personality, but I'm finding that this is not a book for someone new to Portugal, its history, or its culture.
Saramego references events, writers, and historical events with little context for the uninformed,
A beautiful book, but not what I'm looking for before my first trip to Portugal although I'll likely read the geographically relevant sections before I go, .