Get Your Hands On Андеграунд, или Герой нашего времени Designed By Vladimir Makanin Available Through Document
carte extraordinară despre viata tulbure a unei parti a intelectualitatii rusești la inceputul anilor, O recomand mai ales pentru că în literatura scrisă la noi în și despre acea perioadă nu cred că avem așa ceva.
Aproape toti romancierii pe carei citisem cu mare fervoare în ultimele două decenii ale oranduirii socialiste, de exemplu Augustin Buzura, Nicolae Breban sau Constantin Țoiu, sau alăturat din punct de vedere politic partidului lui Ion Iliescu și au publicat niște cărți jalnice.
"Underground" è il lavoro maturo di un affermato scrittore che viene in questi anni continuamente riproposto e studiato in Russia, in quanto testo essenziale per la comprensione del cruciale passaggio dall'era sovietica al postcomunismo.
Ne è protagonista, in pochi mesi della sua vita nei quali sono in realtà compressi gli anni cruciali tra ile il, Petrovic, scrittore senza un libro pubblicato, filosofo quasi clochard, insofferente di ogni potere e ogni autorità costituita, anche minuscola, il quale s'è scelto, per "esserci" comunque, una marginale attività di custodia di alloggi momentaneamente disabitati in una "casalbergo" che ancora si erge, imponente relitto dei tempi del collettivismo, nel panorama urbano di Mosca e che è in fase di sbrigativa e anche criminale privatizzazione.
Di questa "obscaga" in disarmo egli è custode volontario e sempre meno tollerato, il quale non solo vigila sui "metri quadrati" altrui, ma ascolta e accoglie le confidenze e sofferenze di quell'umanità in affanno, ricevendone a sua volta qualche boccone di cibo, di calore, di effimera considerazione e intimità sessuale.
Eroe dei tempi grami picaresco corsaro nelle vite e destini altrui , egli si presenta come scrittore fallito, con una macchina da scrivere che si trascina dietro quale status symbol, ma sui cui tasti ha allenato dita e muscoli forti, utili nelle risse e per il coltello, e maturato un "io" debordante che lo porta a macchiarsi di due omicidi.
. . A great and rare find!
The novel is set in Moscow in the late Gorbachev to early Yeltsin years, The protagonist, only known by his Imya "Petrovich" ist a Charles Bukowskian character, an unpublished underground writer who quite writing following the suppression in the Brezhnev years.
He is more or less homeless, working as a guard to apartments in a Khrushchyovka, He passed his days drinking, hanging out with other underground artists and womanizing, Meanwhile his brother Wenya, a gifted painter and dissident is in a mental institution, He was broken by the KGB, The unrelated episodes circle around the Khrushchyovka, the Asylum and a homeless shelter where Petrovich lives after he is kicked out of the Khrushchyovka.
This is one of the very few novels focusing on this transition period, Somehow Russian literature in those years was largely focused on discovering the authors suppressed under communism and later turned towards the surreal à la Sorokin.
So if you don't know much about Russian literature this is already a good find,
However if you are well read, you will love this book for this is a treasuretrove of intertextuality and probably THE metanovel of contemporary Russian literature.
Makanin pays homage to all great Russian authors and probably plenty of others where I didn't get the hints since I don't know their works, especially Dostoyevsky and Lermontov.
Furthermore to plenty of works by nonRussian authors from Proust to Joyce, from Heidegger to Kafka to Burroughs,
One of the rare books I didn't read to the end, . . Everyone seems to like it very much, so it's probably me, Underground apărut și tradus la Ed, Polirom,, la o primă impresie, prezintă imaginea postsovietică a unei Rusii cenușii, terne și anemice, Stilul nu mi se pare că suferă de vreo aglomererare de fantasme stilistice, e un stil care cade din lama toporului, pur și simplu prezentând imaginea Rusiei așa cum probabil na mai fost descrisă.
Romanul e dens și vârscos, coperta nu te invită tocmai la lectură, dar, dacă vrei să citești scriitură faină, ai răbdare! Stilul face parte, bineînțeles, din categoria realismului crud.
Despre acest soi de realism nu pot spune prea multe, în sensul că
lectura va lămuri cititorul, Makanin nu e adeptul unei scriituri cu floricele cum îmi place mie să zic la descrierile ample, elaborate, menite să impresioneze ochiul cititorului și nu poate desena Underground decât în creion de cărbune, murdar pe alocuri.
de la sursă: Vladimir Makanin Underground SemneBune sitelink rovladimirmak
Подметить то, чего никто другой не увидит призвание писателя современного дня. Но призвание писателя современного дня может отражаться противоположной сутью надумать такое, до чего другие не додумаются. Маканин как раз и пошёл по второму пути, к каким бы он не прибегал себя обеляющим словам. Он мог думать о возвышенном, поднимая действительно важную тему. А на деле опошлил обыденность, став русской вариацией Генри Миллера. И сли американец во Франции мог искать интимных развлечений, пускай и самого животного свойства, то Маканин пробуждал такие же чувства, пытаясь разжевать населению России о том, насколько всё плохо. ак же так вопросит читатель. Отчего принимать всерьёз героя нашего времени, который много хуже нигилистов Тургенева Тем хотя бы было понятно, из каких побуждений они отказываются от предоставляемых им возможностей. Маканин же описал люмпенов, отразив романтику их существования. Что же, с того и следовало начинать, не прикрываясь пафосно звучащим названием.
sitelinkc Trounin I love it, Petrovic is a hero in our age, Makanin is a storyteller Who tell his country's politic atmosphere, Also he pissed his age literaturel People, Ecco perché ci è stato dato così tanto: per poter perdere quel piccolo unico nonnulla, Per ricordarcene, per rimpiangerlo. Per esserne consapevoli. E per recuperarlo col vivere, Ogni giorno. Ogni ora. A poco a poco.
E Petrovič è uno che quel piccolo nonnulla l'ha perso,
Scrittore fallito e custode d'appartamenti in un'obščaga casalbergo, l'antieroe di questo romanzo nominato solo con il patronimico, è sostanzialmente un aghé, un underground, uno dei figli del sottosuolo che abitano la Mosca di fine Novecento, quella del passaggio dal Comunismo al Grande Vuoto.
L'aghé non crede a niente, non si impegna a fondo in nulla che possa essere duraturo, è un individualista che sfugge la massa e vive nella provvisorietà, e Petrovič incarna alla perfezione queste caratteristiche.
Cinico, disincantato, diffidente, caustico ed indolente, è un personaggio senza ambizioni, un tipo i cui sentimenti non vanno al di là della compassione e che crede più nella bottiglia che negli uomini.
Non riconosce alcun giudice all'infuori del suo Io e della Letteratura russa: non gli altri e neppure Dio, Anche l'assassinio di due uomini è per lui un fatto personale, qualcosa da giustificare con la propria coscienza e che ha a che fare solo con un discutibile senso dell'onore.
In mezzo al disfacimento di idee e valori che la Russia sta vivendo, l'Io è la zattera alla quale Petrovič si aggrappa per non andare a fondo, un guscio di noce che pur imbarcando acqua da tutte le parti rappresenta il suo unico possesso: da preservare e al tempo stesso imbrigliare e disciplinare perché non si prenda troppa autonomia.
Nella sua grammatica dei sentimenti l'amore occupa un posto a parte e un nome ben preciso: Venedikt Venja Petrovič, fratello del protagonista del libro, artista e genio incompreso che il KGB ha provveduto ad internare sin da ragazzo in una psichuška clinica psichiatrica in maniera da spegnerne da subito la potenziale carica eversiva privandolo del suo Io.
Venja vive così nel passato e nel disinteresse per quello che accade e rappresenta per un Petrovič saldamente ancorato al presente, la memoria.
Quello che manca a Petrovič, scrittore fallito, è proprio la parola: la capacità di dire, di parlare agli altri e che lo costringe a tenere il dolore dentro di sé, proprio come succede ai pazienti della clinica psichiatrica che vivono rinchiusi nei loro silenzi, proprio come è successo all'umanità che ha imparato "a vivere facendo a meno del Verbo, perché è rimasta priva della parola".
L'underground è il subconscio della società, secondo Petrovič e lui è un eroe del suo tempo, proprio come il Pečorin lermontiano lo fu del suo, e come Lovjannikov, un altro personaggio del libro, lo è dei tempi nuovi.
Petrovič e Lovjannikov, rappresentano così il confronto tra due epoche: la generazione "letteraria" degli anni SessantaSettanta e quella del business degli anni Novanta, epoca che per la Russia ha rappresentato il fallimento della transizione dal vecchio al nuovo, culminato con la restaurazione del potere di un tempo attraverso forme diverse.
Nuove gerarchie ma vecchie logiche, che Makanin descrive in maniera tanto precisa quanto impietosa, attraverso un campionario di figure emblematiche di varie realtà.
Lo psichiatra Ivan Emel'janocič è ad esempio, un uomo "Franco, Onesto. E moderno, in linea con i tempi, di quelli che non nascondono niente, ", eppure non mostra pentimenti per aver ordinato le iniezioni che hanno distrutto Venja, Lesja Dmitrievna raffigura invece tutti i voltagabbana, exbrezneviani duri e puri pronti a saltare sul carro dei democratici nella speranza di salvaguardare i loro privilegi ed altrettanto pronti a scendervi quando la transizione non arriva a compimento.
Un'analisi che non risparmia neppure gli intellettuali, incarnati dallo scrittore Zykov, un amico di Petrovič rappresentativo di tutti i prosivendoli, un tempo aghé ed ora organici al potere.
"La mediocrità dei sentimenti s'è trasformata sul piano storico in meschinità dell'anima" Questa è l'amara conclusione, "In fondo la modernità non è altro che una cornice Un proscenio, come a teatro.
Ed è sempre piacevole interpretare un ruolo alla moda, "
Underground è il libro simbolo di un'epoca, un'enciclopedia dell'anima russa figlia di quella di Arcybašev e sorella di quella di Erofeev.
Il grande romanzo russo del XX secolo,
Ad ognuno dovrebbe essere data una vita della sua misura,
I sentimenti ogni sentimento forte, compreso il senso di colpa, facendo di necessità virtù, finiscono per entrare a fatica nella vita reale in forme incivilite, non distruttive, rese possibili dalla preventiva purificazione mediante la Parola.
È con la Parola che il sentimento respira, Così stanno le cose. E ci abbiamo fatto l'abitudine, Come fare, tuttavia se l'uomo d'oggi ormai impara a vivere facendo a meno della letteratura Come fare se ai nostri giorni e ogni giorno di più la vita è un'attività che basta a se stessa Se la sola cosa che occupa la nostra mente è il terrore di non riuscire a scongiurare i pericoli che insidiano la nostra mera autoconservazione Viviamo e ci basta.
Come vivo io adesso. Senza voler guardare a un possibile testo parallelo che si faccia che parli di noi, e di me, ignorando cioè una diversa lettura delle cose.
Che cosa ce ne viene e che cosa perdiamo dall'averci rinunciato, quando il nostro pensiero non balugina più, non risplende nelle righe felicemente duttili della scrittura, quando le nostre emozioni restano silenziose e confinate in noi stessi.