жизнь Владимир Набоков расскажет трижды: поанглийски, порусски и снова поанглийски.
Впервые англоязычные набоковские воспоминания "Conclusive Evidence" "Убедительное доказательство" вышли вг. в США. Через три года появился вольный авторский перевод на русский "Другие берега". Непростой роман, охвативший период длиной влет, с самого начала XX века, мемуары и при этом мифологизация биографии С появлением "Других берегов" Набоков решил переработать и первоначальный, английский, вариант. Так возник текст в новой редакции под названием "Speak Memory" "Говори, память",г. .
Три набоковских версии собственной жизни и попытка автобиографии, и дерзновение "пересочинить" ее
"Владимир Набоков самый большой писатель своего поколения, литературный и психологический феномен. Чтото новое, блистательное и страшное вошло с ним в русскую литературу и в ней останется" З. А. Шаховская, писатель, переводчик, критик, автор мемуаров. "Da allora in poi, per parecchi anni, finché scrivendo un romanzo non riuscii a liberarmi di quella feconda emozione, ho continuato a equiparare la perdita del mio paese alla perdita del mio amore.
"
Non ho trattato bene questo libro, Sono stato cattivo nei suoi confronti, L'ho iniziato verso la fine dello scorso anno scolastico, poi l'ho ripreso verso la fine di questo e infine oggi l'ho concluso.
È un libro meraviglioso, non c'è dubbio, Tuttavia la sua pesantezza lo rende una lettura di nicchia, un pezzo da collezione, Paradossalmente, dovrebbero leggerlo coloro che hanno letto tutto di Nabokov e vogliono conoscere la sua vita negli aspetti più intimi.
Dico paradossalmente perché io sono escluso da questo gruppo, Non ho letto nient'altro di Nabokov, nemmeno la celebre Lolita che ho comunque acquistato tempo fa.
Non ha senso fare un riassunto di un'autobiografia, quindi mi limiterò a fare qualche commento del tutto personale sugli avvenimenti che descrive l'autore.
Vorrei cominciare con questo lungo passo:
"Ogni qualvolta comincio a pensare al mio amore per qualcuno, ho l'abitudine di tracciare immediatamente dei raggi che vanno da quel sentimento d'amore dal mio cuore, da un tenero nucleo personale a punti mostruosamente remoti dell'universo.
Qualche cosa mi costringe a misurare il grado di consapevolezza del mio amore confrontandolo con cose inimmaginabili e incalcolabili quali il comportamento di una nebulosa la cui stessa lontananza sembra già di per sé una forma di follia, gli spaventosi trabocchetti dell'eternità, l'inconoscibile oltre l'ignoto, l'impotenza, il freddo, i nauseanti viluppi e compenetrazioni di spazio e tempo.
É un'abitudine perniciosa, ma
è più forte di me, Si può paragonare all'incontrollabile insistere della lingua di un insonne su un dente scheggiato, nella notte della bocca così facendo la lingua si scortica ma non per questo smette.
Ho conosciuto persone che, dopo aver sfiorato senza volerlo qualche cosa lo stipite di una porta, una parete , erano costrette a passare attraverso tutta una serie rapidissima e sistematica di contatti manuali con varie superfici della stanza prima di tornare a un'esistenza equilibrata.
Niente da fare devo sapere dove mi trovo, devo sapere dove siete voi, tu e mio figlio.
Quando questa esplosione d'affetto silenziosa, al rallentatore, si verifica dentro di me dispiegando le sue frange struggenti e sopraffacendomi con il senso di qualche cosa molto più vasto, molto più duraturo e possente dell'accumulo di materia o di energia in qualsiasi cosmo immaginabile, allora la mia mente non può che darsi un pizzicotto per capire se è davvero sveglia.
Devo fare un rapido inventario dell'universo, proprio come chi in sogno cerca di rimediare all'assurdità della sua situazione accertandosi che sta solo sognando.
Devo fare in modo che tutto lo spazio e tutto il tempo partecipino alla mia emozione, al mio amore mortale così da eliminare lo spigolo della sua caducità, aiutandomi a combattere l'avvilimento, il ridicolo e l'orrore estremi di aver sviluppato un'infinità di sensazioni e di pensieri all'interno di un'esistenza finita.
"
Secondo questo passo è di una levatura stilistica impressionante, E trasmette un'emozione sottile, mezza addormentata, un'emozione che ti entra dentro e lì ci rimane per tutto il libro, per poi risvegliarsi alla fine e riempirti il cuore.
In questo libro io ho imparato ad amare una Russia che non ho mai visto e che ormai non c'è più.
Nabokov ci parla della "Russia leggendaria", la Russia prerivoluzionaria, rovinata dalla crudeltà dei bolscevichi, Una Russia che lo costringe a fuggire e a passare vent'anni in esilio nell'Europa Occidentale stabilendosi in seguito in America.
Ci parla della Russia della sua infanzia, arricchendola di particolari, Ed è proprio dai particolari che parte per raccontare un evento, La sua caccia alle farfalle, l'amore per queste creature, le vite delle persone della sua famiglia, il suo primo amore, la sua istruzione, i suoi precettori e il rapporto con suo padre.
Le cose più belle arrivano verso la fine: il racconto di come è iniziato il suo amore per la letteratura, il modo in cui lui trovava le parole e le formava nella sua mente e, infine, poche pagine finali sui primi tre anni di vita di suo figlio.
Ci sono miliardi di dettagli e di voli stilistici meravigliosi, nelle pagine di questa autobiografia.
È un piccolo gioiello di uno dei più grandi scrittori del ', Un gioiello, intimo, personale e profondamente russo come nient'altro al mondo, Indipendentemente dalla nostra ideologia, la Rivoluzione d'Ottobre ha praticamente ucciso la creatività culturale in Russia, E Nabokov lo sottolinea bene, Lui che "datemi qualsiasi cosa, su un qualsiasi continente che assomigli alla campagna pietroburghese, e il mio cuore si scioglie".
Lui ama questa Russia magica della sua giovinezza, la Russia nei cui boschi, d'estate, portava la sua prima ragazza.
Tra i luoghi silvani dove facevano l'amore, di nascosto, Nabokov è, anche e soprattutto, un uomo di una tenerezza e sensibilità senza fine, L'accuratezza con cui racconta ogni cosa è immensa,
"Le sere d'estate della mia adolescenza, quando passavo pedalando davanti alla sua isbà, mi parlano ora con la sua voce.
In un viottolo tra i campi, all'incrocio con la desolata strada maestra, io scendevo dalla bicicletta e l'appoggiavo a un palo del telegrafo.
Un tramonto quasi terribile nel suo splendore indugiava in un cielo senza limiti, Tra gli ammassi che mutavano in modo impercettibile si riusciva a cogliere dettagli strutturali vivacemente colorati di organismi celesti, o fessure luminose in cumuli oscuri, o piatte spiagge eteree che parevano miraggi di isole deserte.
Allora di tutto questo non sapevo che farmene mentre ora lo so benissimo come sbarazzarmene, come trasformarlo in qualche cosa che può essere girato al lettore in caratteri a stampa perché sia lui a vedersela con il benedetto brivido d'emozione e quella incapacità non faceva che aumentare il mio senso di oppressione.
Un'ombra colossale cominciava a invadere i campi, e nella quiete assoluta i pali telegrafici ronzavano, e quei bruchi che si nutrono di notte scalavano il gambo della pianta prescelta.
Rosicchia, rosicchia, rosicchia avanzava, aggrappato allo stelo di una campanula, un bel bruco a strisce non riportato nello Spuler, lavorando di mandibole lungo il bordo della foglia più vicina che divorava secondo un comodo semicerchio, poi allungando di nuovo il collo e di nuovo curvandolo a mano a mano che si addentrava nella nitida superficie concava.
Normalmente lo avrei fatto scivolare, con un frammento della sua piantina, in una scatoletta di fiammiferi e me lo sarei portato a casa affinché l'anno dopo si schiudesse in una Splendida Sorpresa, ma la mia testa era altrove.
Zina e Colette, le mie compagne di giochi sulla spiaggia la saltellante Louise tutte quelle ragazzine alle feste, accese in volto, la fascia della cintura bassa sui fianchi, i capelli di seta la languida contessa G.
, dama di mio cugino Polen'ka, sorridente nell'angoscia dei miei nuovi sogni si fondevano tutte insieme in qualcuno che non conoscevo ma che avrei presto incontrato.
"
Vorrei davvero avere la profondità di questo scrittore quando parlo di qualcosa che mi è successo.
Ma quello che più voglio, leggendo queste pagine, è avere più immagini e più storie di quella Russia meravigliosa, così bella e così fragile proprio perché bella , destinata a cadere per il suo splendore.
Vorrei vedere con gli occhi di Nabokov i luoghi della sua infanzia, i buffi personaggi che la affollano, gli insegnanti che ha avuto, i suoi parenti e i suoi fratelli.
Quando ho letto della sua fuga dalla Russia e del successivo esilio, mi si è stretto il cuore.
Il Nabokov ventenne non si rese subito conto che quello sarebbe stato un addio definitivo, Per tutta la vita gli toccò convivere con una nostalgia e una malinconia profonde, Come quando dice che le lettere di Tamara, la ragazza della sua estate russa, sarebbero continuate ad arrivare in Crimea dove si era inizialmente rifugiato con la famiglia dopo la fuga da San Pietroburgo al suo indirizzo.
"Tamara, la Russia, i boschi incolti che sfumano in antichi giardini, le mie betulle, i miei abeti nordici, l'immagine di mia madre che si inginocchia carponi a baciare la terra ogni volta che per l'estate facciamo ritorno in campagna dalla città, et la montagne et la grand chêne tutte cose che un bel giorno il destino ha fatto su alla rinfusa e gettato a mare, tagliandomi fuori per sempre dalla mia adolescenza.
"
Non penso ci sia bisogno di aggiungere altro, È un libro su gran parte della vita di uno scrittore, È un libro sulla sua anima, Va letto con pazienza e amore, perché in fondo è proprio l'amore che muove la penna di Nabokov mentre scrive.
L'amore per i suoi ricordi,
" Perché la pioggia ci rendeva tanto allegri ",