Avail Yourself Una Storia Semplice Narrated By Leonardo Sciascia Readily Available As Audiobook
di far leggere Sciascia obbligatoriamente a scuola, Non possiamo noi italiani dimenticare un tesoro come le opere di questo grandissimo scrittore,
La storia ruota intorno alla morte di Giorgio Roccella, un diplomatico in pensione, che tornato improvvisamente in Sicilia, viene trovato morto nella sua villa da un brigadiere della polizia.
E come in “A ciascuno il suo” il professor Laurana indagava su due morti apparentemente semplici, scontrandosi con lomertà delle maglie strette di criminalità, mafia e politica, quale un ingenuo Don Chisciotte, così, in questo brevissimo romanzo, lintelligenza del brigadiere giunge presto alla soluzione del “giallo”, che i personaggi di contorno, simili a burattini dai fili retti da un deus ex machina, etichettano come “una storia semplice”: il procuratore, il questore, il colonnello dei carabinieri e, non ultimi, il prete e il commissario di polizia.
Il finale non è come quello di A ciascuno il suo, è diverso nella forma ma identico nella sostanza: gli intrecci stretti tra criminalità e potere sono sempre la base dei delitti misteriosi in Italia la Verità non interessa nessuno il depistaggio e linsabbiamento di indagini sono la regola, ciascuno ci mette del suo: la polizia ed i carabinieri, in eterno conflitto ormai divenuto macchietta, i giudici che sono i primi a non voler arrivare in fondo la coscienza civile è addormentata e nulla riesce a scuoterla, cosicchè il delitto è degradato a “una storia semplice”, banale ed inoffensiva.
Un capolavoro di suspense e di equilibrio nella scrittura, dove ciò che conta è il non detto, il sottinteso una storia brevissima che è al contempo un giallo, un affresco della realtà siciliana ed italica, unopera che fa riflettere profondamente.
Sono solo una sessantina di pagine, da leggere e rileggere,
Se l'arte del racconto breve richiede classe e attitudini particolari, questo piccolo tesoro scritto da Sciascia ne e' la conferma, Una trama che avrebbe potuto reggere centinaia di pagine e' concentrata invece in poche righe e, nonostante la ristrettezza, sempre verosimile, senza falle o furbe scappatoie, L'ironia regna sovrana, un'amara nota di apparente leggerezza che serve invece a rimarcare il cupo pessimismo di consapevolezza dell'impossibilita' della Giustizia e la Verita', quelle con la maiuscola, per le quali pochi sono disposti a battersi e che portano piu' rogne che riconoscimenti.
Perche' siamo in Sicilia, in Italia e nulla e' bianco o nero ma grigio e opaco, Verosimile piu' che vero, plausibile piu' che giusto, Oppure non e' cosi', questo vale per l'umanita' intera e la lente della sicilianita' di Sciascia serve solo a ingrandire un'attitudine di universale umana pavidita' e connivenza, Tutto questo in un racconto senza un cedimento di ritmo o un incaglio logico, Giu' il cappello!!! Una storia perfetta
Una storia complicatissima, con un crescendo rapido e imprevedibile, La ricerca della verità e l'impossibilità di raggiungerla, pur avendola compresa,
E su questo sfondo consueto l'atavica conflittualità tra gli investigatori: polizia e carabinieri, magistrati e pretori, consuetudine descritta con i toni ironici e sagaci di Sciascia,
Come mi manca quest'uomo! Bir solukta okunan polisiye bir uzun öykü, Yazar ve olayın geçtiği yer Sicilya olunca mafyatik öykü şart tabii, Heyecanlı, basit, sürükleyici, Arada çerez niyetine Una storia apparentemente, anzi subdolamente semplice che ad un occhio attento e genuino risulta un po' più complessa, ma che alla fine si rivela la più semplice e amara di tutte.
Poche pagine, ma intense: un piccolo capolavoro, สนก ตลก เเละจกกดอยางมสไตล
เรองสนของชชชาเลมนเเมขนตนเหมอนเรองราวรหสคด มศพทมสภาพเหมอนฆาตวตาย เเตเนอหาจรงๆเเลวคอการจกกดระบบราชการ ความขดเเขงขดขากนเอง ผบงคบบญชาทสนเรองหนาตาตวเองเเละองคกรมากกวาผลสำเรจของคด เเละความยำเเยของระบบนกสงผลตอคดมากมายจรงๆ
Spesso quello che è apparenza non è sostanza,
Una telefonata e il giorno seguente il ritrovamento di un cadavere,
Un caso che avvrebbe presto dovuto risolversi diventa qualcosa di più complicato,
Un giallo che impegna Sciascia non unicamente nel racconto di una storia criminale ma di contesti in cui corruzione ed insabbiamenti spazzano via ogni complicazione perchè tutto torni ad essere una storia semplice.
De esas historias policiales que lo más interesante es lo que no se dice, Entretenida y de lectura rápida, La quarta di copertina e molte delle recensioni che ho letto su questo racconto di Sciascia sottolineano come il titolo, in una sorta di ironia tragica, usi laggettivo semplice laddove la trama è invece molto complicata.
Io credo invece che questa sia davvero, purtroppo, “una storia semplice”, semplice perché fin troppo quotidiana, semplice perché fin troppo entrata in un sistema di pensiero per cui quasi si fatica a stupirsi.
Semplice non è facile, è soltanto lipotesi più ovvia: e purtroppo mai per un istante il lettore riesce a illudersi che tutto è come appare, Io penso che in questo “semplice” ci sia più amarezza che ironia, più disincanto che sarcasmo, più dolore che umorismo, Lo stile di Sciascia è pulito e tagliente, caratteristico col suo incedere leggermente anacolutico, con i suoi costrutti dal ritmo quasi classico, con la sua sommessa grandezza e la trasparenza del pensiero.
Ecco i punti migliori del racconto sono proprio quelli in cui più brillante risalta lintelligenza acuminata dello scrittore, nelle battute laceranti e improvvise che irrompono in un dialogo e che sono capaci, in due parole, di adombrare spazi di intensa riflessione.
Cè un omicidio, cè un intrigo, un nodo da sciogliere: è una storia semplice, quella di un giallo che si è fatto realtà, quella di una terra dilapidata della sua innocenza, stretta nella morsa di un potere che vuole solo preservare se stesso.
È un racconto condotto con grazia, raccontato con intelligenza, cui forse nuoce solo una lunghezza ambigua: troppo per un racconto fatto e finito, troppo poco per un romanzo breve, Eppure scrivere con tanta decisione e con tanta limpidezza di pensiero non può che essere segno di uno scrittore dotato di rara coerenza e ancora più rara umiltà, Ad un certo punto della vita non è la speranza l'ultima a morire, ma il morire è l'ultima speranza, Suspence, ritmo, indagine psicologica in un brevissimo libro di una sessantina di pagine,
Una strana telefonata da parte di un ex diplomatico, il Commissario che sembra non dare importanza alla cosa e si mette in vacanza, Un giovane e sveglio brigadiere, un cadavere, Un suicidio Il caso è però più complicato di quanto non si voglia far sembrare pian piano si capisce che il movente del delitto è un traffico di droga e di opere d'arte.
Sembra quindi un classico “giallo”, Ma a differenza del giallo però, lobiettivo non è puntato sulla bravura del detective, bensì sugli ostacoli all'indagine da parte delle stesse autorità, che sono complici del delitto: il Commissario di polizia, il Questore, il Procuratore, il Colonnello dei carabinieri.
Il romanzo è estremamente attuale, i temi trattati mettono in luce alcuni aspetti negativi del nostro modo di vivere e i mali della nostra giustizia, E riusciamo a comprendere molto bene cosa significhi la mentalità mafiosa,
È una storia semplice quella che Sciascia racconta in modo scorrevole e veloce, Eppure è una storia incredibilmente ricca di contenuti,
“a un certo punto della vita non è la speranza l'ultima a morire, ma il morire l'ultima speranza”
È una storia breve, ma non è una storia semplice, questo breve racconto capolavoro in cui nulla è ciò che sembra.
Un commissariato di polizia riceve una telefonata da un uomo che dichiara di aver ritrovato un oggetto, La telefonata viene presa in scarsa considerazione, ma il giorno dopo il brigadiere ritroverà il cadavere dell'uomo, Da lì in poi si dipanerà un'indagine vischiosa, strattonata tra polizia e carabinieri, piena di punti oscuri e con un finale amaro fino all'ultima riga,
Ho limpressione che porterò a lungo con me la figura di questo brigadiere onesto che tenta di fare il suo dovere nonostante le difficoltà, Bellissimo. Ho trovato il libro perfetto per iniziare l'anno, quello che è stato definito il testamento di Sciascia, Una storia di mafia e omertà, una storia che, come gran parte delle storie di mafia e omertà, fa male,
Tutti ne elogiano la brevità, mentre io avrei voluto leggere altre mille pagine prima di arrivare alla fine, Ma la scelta stilistica di questo raffinato romanziere la capisco e non la biasimo, Solo l'essenziale è stato accuratamente raccontato, ogni discorso moralistico è lasciato al lettore, Scrissi di là il mercoledìmaggio del
Guai a dire che sia un giallo,
Se la vita, come già disse il buon Eraclito, è un divenire e se questo divenire non è un'astrazione ma un succedersi di eventi imprevedibili ab inizio o che ti sfuggono poi di mano e di cui non trovi il bandolo, possiamo dire che la vita è un giallo e Sciascia è un giallista e questo racconto è allora un giallo.
C'è il morto, anzi i morti c'è la polizia e la benemerita prima della riforma c'è il Caravaggio rubato a Palermo dall'Oratorio di San Lorenzo c'è l'indagine raffazzonata e tesa solo a coprire i fatti il colpevole lo conoscerà solo il lettore, per la magia della narrazione c'è il poliziotto, un eroe più normale non si può c'è la Sicilia il cui cliché è modellato sulla sua realtà vera.
Ma tutto scompare davanti all'esercizio di stile dello scrittore siciliano che, come tutti gli scrittori siciliani, per "il fatto di dover scrivere delle cose che vede, la preoccupazione, l'angoscia quasi, dà alla sua mente una capacità selettiva, di scelta, di essenzialità per cui sensato ed acuto finisce con l'essere quel che poi nella rete dello scrivere resta.
. . nonostante il liceo, l'università e le tante letture",
Non ha paura delle virgole, quest'uomo!
Le mette per rispetto del lettore e del suo proprio pensiero, che non vuole semplificare e nemmeno stravolgere alludendo e fidando nell'acume del destinatario.
Non vuole essere interpretato.
E non ha paura nemmeno di additare al pubblico ludibrio lerudizione che può addirittura nuocere allo scrittore con i suoi canoni, Non vuole essere ammirato come giocoliere della lingua perché "l'Italiano non è L'Italiano: è il ragionare", .