storia è interessante È descritto bene mi è piaciuto Bello e scritto benissimo, a me inoltre ha fatto conoscere una realtà, quella delle portatrici carniche della prima guerra mondiale, che ignoravo.
stelle solo perchè non è il mio genere e trovarmi là in mezzo alla guerra, perchè è lì che ti porta, non è stato per nulla Non sono una critica intellettuale, sono semplicemente una persona normale che lavora tutti i giorni e che non può concedersi spesso, purtroppo, il piacere di leggere un libro.
Quello che so è che, a causa del covid, ho avuto più tempo da dedicare a me stessa e sono Non conoscevo Ilaria Tuti e per me questo libro é stata una piacevole sorpresa: scrittura delicata e scorrevole, che affronta non solo il tema purtroppo sempre attuale dell'atrocitá della guerra, ma anche uno spaccato di storia d'Italia poco conosciuta, quello delle Ho tutti libri di Ilaria Tuti e questo l'ho acquistato per un regalo: io i libri li acquisto e m li tengo!! non li presto neppure Ho finito di leggere questo libro ieri, concludendo in bellezza questo.
. E prendendomi un giorno prima di scrivere questa recensione, Credo sia uno dei libri più belli che abbia mai letto, scritto magnificamente in perfetto stile "Ilaria Tuti", mi sembrava di essere lì Coinvolgente, appassionante, da rileggerevolte perché il linguaggio ha così tante sfumature che ogni volta si coglie un aspetto diverso, Ho apprezzato l'indicazione delle fonti alla fine del libro, La storia mi ha fatto nascere la voglia di sapere di più di questo Scrive molto bene, con sentimento e una ricerca storica accurata che mi ha interessato molto.
uelli che riecheggiano lassù fra le cime non sono tuoni Il fragore delle bombe austriache scuote anche chi è rimasto nei villaggi mille metri più in basso Restiamo soltanto noi donne ed è a noi che il comando militare italiano chiede aiuto alle nostre schiene alle nostre gambe alla nostra conoscenza di uelle vette e dei segreti per risalirle Dobbiamo andare altrimenti uei poveri ragazzi moriranno anche di fame uesta guerra mi ha tolto tutto lasciandomi solo la paura Mi ha tolto il tempo di prendermi cura di mio padre malato il tempo di leggere i libri che riempiono la mia casa Mi ha tolto il futuro soffocandomi in un presente di povertà e terrore Ma lassù hanno bisogno di me di noi e noi rispondiamo alla chiamata Alcune sono ancora bambine altre già anziane ma insieme ogni mattina corriamo ai magazzini militari a valle Riempiamo le nostre gerle fino a farle traboccare di viveri medicinali munizioni e ci avviamo lungo gli antichi sentieri della fienagione Risaliamo per ore nella neve che arriva fino alle ginocchia per raggiungere il fronte Il nemico con i suoi cecchini diavoli bianchi li chiamano ci tiene sotto tiro Ma noi cantiamo e preghiamo mentre ci arrampichiamo con gli scarpetz ai piedi Ci aggrappiamo agli speroni con tutte le nostre forze proprio come fanno le stelle alpine i fiori di roccia Ho visto il coraggio di un capitano costretto a prendere le decisioni più difficili Ho conosciuto l'eroismo di un medico che senza sosta fa uel che può per salvare vite I soldati ci hanno dato un nome come se fossimo un vero corpo militare siamo Portatrici ma ciò che trasportiamo non è soltanto vita Dall'inferno del fronte alpino noi scendiamo con le gerle svuotate e le mani strette alle barelle che ospitano i feriti da curare o i morti che noi stesse dovremo seppellire Ma oggi ho incontrato il nemico Per la prima volta ho visto la guerra attraverso gli occhi di un diavolo bianco E ora so che niente può più essere come prima Con Fiore di roccia Ilaria Tuti celebra il coraggio e la resilienza delle donne la capacità di abnegazione di contadine umili ma forti nel desiderio di pace e pronte a sacrificarsi per aiutare i militari al fronte durante la Prima guerra mondiale La Storia si è dimenticata delle Portatrici per molto tempo uesto romanzo le restituisce per ciò che erano e sono indimenticabiliQuelli che riecheggiano lassù, fra le cime, non sono tuoni.
Il fragore delle bombe austriache scuote anche chi è rimasto nei villaggi, mille metri più in basso, Restiamo soltanto noi donne, ed è a noi che il comando militare italiano chiede aiuto: alle nostre schiene, alle nostre gambe, alla nostra conoscenza di quelle vette e dei segreti per risalirle.
Dobbiamo andare, altrimenti quei poveri ragazzi moriranno anche di fame, Questa guerra mi ha tolto tutto, lasciandomi solo la paura, Mi ha tolto il tempo di prendermi cura di mio padre malato, il tempo di leggere i libri che riempiono la mia casa, Mi ha tolto il futuro, soffocandomi in un presente di povertà e terrore, Ma lassù hanno bisogno di me, di noi, e noi rispondiamo alla chiamata, Alcune sono ancora bambine, altre già anziane, ma insieme, ogni mattina, corriamo ai magazzini militari a valle, Riempiamo le nostre gerle fino a farle traboccare di viveri, medicinali, munizioni, e ci avviamo lungo gli antichi sentieri della fienagione, Risaliamo per ore, nella neve che arriva fino alle ginocchia, per raggiungere il fronte, Il nemico, con i suoi cecchini diavoli bianchi, li chiamano ci tiene sotto tiro, Ma noi cantiamo e preghiamo, mentre ci arrampichiamo con gli scarpetz ai piedi, Ci aggrappiamo agli speroni con tutte le nostre forze, proprio come fanno le stelle alpine, i fiori di roccia, Ho visto il coraggio di un capitano costretto a prendere le decisioni più difficili, Ho conosciuto l'eroismo di un medico che, senza sosta, fa quel che può per salvare vite, I soldati ci hanno dato un nome, come se fossimo un vero corpo militare: siamo Portatrici, ma ciò che trasportiamo non è soltanto vita, Dall'inferno del fronte alpino noi scendiamo con le gerle svuotate e le mani strette alle barelle che ospitano i feriti da curare, o i morti che noi stesse dovremo seppellire.
Ma oggi ho incontrato il nemico, Per la prima volta, ho visto la guerra attraverso gli occhi di un diavolo bianco, E ora so che niente può più essere come prima, Con "Fiore di roccia" Ilaria Tuti celebra il coraggio e la resilienza delle donne, la capacità di abnegazione di contadine umili ma forti nel desiderio di pace e pronte a sacrificarsi per aiutare i militari al fronte durante la Prima guerra mondiale.
La Storia si è dimenticata delle Portatrici per molto tempo, Questo romanzo le restituisce per ciò che erano e sono: indimenticabili, Quelli che riecheggiano lassù, fra le cime, non sono tuoni, Il fragore delle bombe austriache scuote anche chi è rimasto nei villaggi, mille metri più in basso, Restiamo soltanto noi donne, ed è a noi che il comando militare italiano chiede aiuto: alle nostre schiene, alle nostre gambe, alla nostra conoscenza di quelle vette e dei segreti per risalirle.
Dobbiamo andare, altrimenti quei poveri ragazzi moriranno anche di fame, Questa guerra mi ha tolto tutto, lasciandomi solo la paura, Mi ha tolto il tempo
di prendermi cura di mio padre malato, il tempo di leggere i libri che riempiono la mia casa, Mi ha tolto il futuro, soffocandomi in un presente di povertà e terrore, Ma lassù hanno bisogno di me, di noi, e noi rispondiamo alla chiamata, Alcune sono ancora bambine, altre già anziane, ma insieme, ogni mattina, corriamo ai magazzini militari a valle, Riempiamo le nostre gerle fino a farle traboccare di viveri, medicinali, munizioni, e ci avviamo lungo gli antichi sentieri della fienagione, Risaliamo per ore, nella neve che arriva fino alle ginocchia, per raggiungere il fronte, Il nemico, con i suoi cecchini diavoli bianchi, li chiamano ci tiene sotto tiro, Ma noi cantiamo e preghiamo, mentre ci arrampichiamo con gli scarpetz ai piedi, Ci aggrappiamo agli speroni con tutte le nostre forze, proprio come fanno le stelle alpine, i fiori di roccia, Ho visto il coraggio di un capitano costretto a prendere le decisioni più difficili, Ho conosciuto l'eroismo di un medico che, senza sosta, fa quel che può per salvare vite, I soldati ci hanno dato un nome, come se fossimo un vero corpo militare: siamo Portatrici, ma ciò che trasportiamo non è soltanto vita, Dall'inferno del fronte alpino noi scendiamo con le gerle svuotate e le mani strette alle barelle che ospitano i feriti da curare, o i morti che noi stesse dovremo seppellire.
Ma oggi ho incontrato il nemico, Per la prima volta, ho visto la guerra attraverso gli occhi di un diavolo bianco, E ora so che niente può più essere come prima, Con "Fiore di roccia" Ilaria Tuti celebra il coraggio e la resilienza delle donne, la capacità di abnegazione di contadine umili ma forti nel desiderio di pace e pronte a sacrificarsi per aiutare i militari al fronte durante la Prima guerra mondiale.
La Storia si è dimenticata delle Portatrici per molto tempo, Questo romanzo le restituisce per ciò che erano e sono: indimenticabili, .
Get Hold Of : Fiore Di RocciaTuti, IlariaLibri Drafted By Ilaria Tuti Accessible As Pamphlet
Ilaria Tuti