Find Il Corpo Elettrico. Il Desiderio Nel Femminismo Che Verrà By Jennifer Guerra Available As Publication
saggio semplice e accessibile che apre a tante riflessioni,
Guerra sollecita la necessità di un movimento mirato all'autocoscienza delle donne: del proprio rapporto con il mondo e ancora prima della propria identità, finisca innanzitutto il primo capitolo centrato sul corpo è a mio avviso il meglio riuscito.
Questa coscienza di sé va piano piano costruita attraverso una nuova narrazione delle donne, Né vittime schiacciate dal patriarcato e da ruoli che inchiodano a posizioni passive, né tantomeno le donne iperforti, cazzute, la cui narrazione pop dilaga e acchiappa.
Donne nuove, quindi, capaci di rivendicare con rabbia che è sorella del desiderio più spazio, e anche di prenderselo, Chapteris a personal favourite that I may have highlighted in all entirety, I have also loved the last two chapters, Small, but kind of comprehensive, enthralling, wellwritten, Chiedo alla mia giovane libraia un libro attuale sul femminismo, cosa scrivono le ragazze di oggi, senza che sia un post pubblicato in rete e rimbalzato ovunque.
Mi consiglia questo breve saggio scritto da una giovane giornalista, Io ho una certa età, quindi molti dei concetti espressi mi sono sembrati una via di mezzo tra il banalotto e il naif.
Ma c'è un ma. Alcune riflessioni, semplici, mai troppo approfondite, chiare e dirette come temo sia questo tipo di saggistica, mi hanno fatto riflettere su alcune cose della mia generazione, dei nostri corpi e delle nostre percezioni.
Quindi non tutto è da buttare,
Sono comunque alla ricerca di saggi sul femminismo attuale che mi aiutino a capire un po' di più del nuovo mondo ma non riesco a trovare nulla che non mi annoi dopo poche pagine.
Qualcuno che mi sappia dare dei buoni consigli
Questo breve ma intenso saggio femminista ha accompagnato la fine del mioed è stato un ottimo inizio per il mio.
“Il corpo elettrico” compie unimpresa importante, ovvero riaprire un discorso che parta dal corpo nel suo senso politico, Perché i nostri corpi non sono semplicemente nostri: cè sempre unautorità con cui dobbiamo fare i conti, Sono esposti, regolamentati, sfruttati, ingabbiati, scherniti, giudicati, toccati e a partire da questi, nella rivalutazione delle differenze, possiamo creare unione e forza: un corpo da solo non va molto lontano.
Un corpo politico invece va anche più lontano della luna,
Avevo molto bisogno di leggere nero su bianco riflessioni che io stessa compio ma approfondite, puntuali ed esplicative, Con il pregio di mantenere un approccio che dove può cerca di non essere “binario” e di avere in considerazione la molteplicità del genere e dellorientamento esistenti, nonché dellintersezione delle oppressioni.
Jennifer Guerra tocca tutti i temi che hanno come focus il corpo femminile, in maniera chiara, brillante ed interessante, Il saggio è ricco di spunti, idee e opere che si ha poi voglia di approfondire,
Dalla storia del femminismo come riappropriazione politica del “desiderio” allimpatto dei queer studies e della decostruzione del genere dal female gaze come strumento di liberazione dalloggettificazione e dallo sguardo maschile che ci mette in competizione al ruolo delleducazione nel perpetrare il patriarcato dallesistenza di corpi “indecorosi” che confondono la “norma” alla cancellazione sociale delle mestruazioni, dalla pervasività della cultura dello stupro alla forza della rabbia femminile.
Questopera è un manifesto che invita a ricominciare ad agire insieme nella ricerca di parità, non uguaglianza, di opportunità e non di oppressione, come forza collettiva, non individuale.
Caro patriarcato, le colpe che ci attribuisci non sono del nostro corpo, Hai sbagliato tutto. Non siamo arrabbiate perché abbiamo “le nostre cose”, perché siamo isteriche, o perché non scopiamo abbastanza, Non sono gli “istinti misteriosi” a guidarci, né i nostri ormoni, Come diceva Simone de Beauvoir, non siamo nate donne, lo siamo diventate: se siamo arrabbiate, è perché abbiamo scelto di esserlo, Siamo arrabbiate perché le nostre vite traboccano di desiderio, un desiderio che viene costantemente represso, Così cerchiamo spazi, occasioni, una voce per esprimerlo, Caro patriarcato, ci dici in continuazione che dovremmo essere contente di come stanno le cose, che noi stiamo esagerando, Ci sono le quote rosa, i sussidi di maternità, le leggi di tutela, Ma questo non ci basta: Vogliamo il pane, ma anche le rose, E non le chiediamo a te, ce le prendiamo da sole,
Ne consiglio caldamente la lettura, Ho sottolineato praticamente tutto il libro! Stupendo, Ho apprezzato la scrittura scorrevole, che accompagna nella comprensione di concetti complessi spiegati in maniera semplice ed esaustiva, Ho adorato la presenza costante della scrittrice, sempre pronta a portare esempi anche personali per essere molto chiara sul suo punto di vista.
ogni cosa è ben costruita ma anche ricostruita, grazie alla citazione delle tappe storiche del femminismo ed alla citazione di diverse fonti molto interessanti, che andrò sicuramente ad approfondire.
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Un buon saggio per chi non sa niente o ben poco sul femminismo, Canto il corpo elettrico / le schiere di quelli che amo mi
abbracciano e io li abbraccio / non mi lasceranno sinché non andrà con loro, non risponderà loro / e li purificherà, li caricherà in pieno con il carico dellanima.
Così Walt Whitman racconta il corpo umano in Foglie dErba: inizio e limite di ogni nostra azione, primo confine delluniverso, Oggi il corpo messo al centro del dibattito nella società contemporanea è quello della donna, che si fa terreno simbolico, campo sui cui combattono forze diverse e in contrapposizione.
In ll corpo elettrico Jennifer Guerra traccia un percorso che parte dallautocoscienza del corpo femminile e arriva fino ai gender studies contemporanei, per recuperare i concetti e le lotte femministe e adattarle al nuovo millennio: il personale che è politico, lautocoscienza che passa dal desiderio e la Sorellanza, attraverso leducazione sessuale e linclusione delle persone trans e non binarie.
Al centro di questo percorso il corpo ribelle e desiderante, il Soggetto da cui dovremmo ripartire, lunico bene che nessuno può toglierci.
Un libro veloce e interessante, scritto bene e molto chiaro,
Mi verrebbe da dire che è un libro imprescindibile per ogni donna,
Invece no.
È un libro imprescindibile soprattutto il secondo capitolo per ogni uomo, Tra i migliori saggi femministi che abbia letto, Il corpo delle donne si rivela un campo di battaglia su cui tuttx, tranne chi lo possiede, dicono la loro, Guerra analizza diversi temi che riguardano il corpo, da quelli più pubblici a quelli "privati", che privati poi non sono, e lo fa tenendo conto della propria esperienza, di tanti studi e soprattutto di diverse voci che rendono questo testo un buon risultato di una ricerca di intersezionalità.
OUR ELECTRIC BODIES, OURSELVES
Un bel libro che consiglio a tutti, soprattutto a chi non è completamente a digiuno di femminismo e lotta alla disparità di genere.
Come recita il titolo di un pamphlet della scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie, “dovremmo essere tutti femministi” , cioè dovremmo essere tutti consapevoli che la strada per la legittima parità di genere è ancora tutta da percorrere, anche negli Stati tecnologicamente avanzati “il male gaze” , lo sguardo maschile, continua ad essere dominante.
La giovane giornalista Jennifer Guerra in questo libro, il cui titolo è una citazione della poesia di W, Whitman, affronta varie tematiche che ruotano attorno alla donna, per la precisione, al corpo della donna, e ai suoi diritti, che sono anche i diritti del proprio corpo, partendo da un interessante paragrafo intitolato “il personale è politico” che ho letto e riletto, talmente ho trovato interessante.
Perché proprio il corpo
Ma perché è il nostro corpo che fa da “tramite tra noi e il mondo”, è anchesso linguaggio, un linguaggio da ascoltare con rispetto e di cui essere pienamente e correttamente consapevoli.
In questo capitolo, la scrittrice delinea velocemente la storia del femminismo, dalla prima “ondata”, definita “storica” fino a quelle più recenti, sostenendo che, sì, il femminismo storico ha permesso alle donne di ingaggiare una lotta contro il sistema patriarcale e paternalistico che per millenni e secoli ha imposto alle donne un ruolo marginale di silenzio e subalternità, ma poi è stata presa una strada sbagliata.
Nellondata immediatamente successiva al movimento femminista storico è stato fatto un passo falso: abbiamo permesso al corpo di depoliticizzarsi, siamo passati dal personale allindividuale, siamo volute diventare come gli uomini, siamo entrate nella loro trappola rimarcando le differenze sessuali e il “nostro personale” è diventato egoismo, individualità.
In altre parole: è venuta a mancare la parola, la condivisione e la collaborazione tra donne per continuare quel percorso di autocoscienza femminile, dove femminile, occorre specificarlo, non è legato esclusivamente alla presenza dellutero e degli organi sessuali femminili della nascita.
Sarebbe auspicabile, infatti, che il femminismo contemporaneo assorbisse anche le tutte le identità femminili e quel gender fluid , quella categoria “queer” di cui aveva parlato Judith Butler.
Perchè donne lo si diventa, diceva la grande Simone De Beauvoir , gli organi genitali non ci danno “il patentino di donna”.
A Jennifer Guerra interessa, nel libro, porre laccento sulla necessità di riprendere la parola condivisa da parte delle donne, dare la parola al nostro “straripante” desiderio di autoaffermarci, di emanciparci definitivamente dai ruoli tradizionali, realizzare tutte le nostre potenzialità e renderle manifeste nel pubblico.
Internet, dice Jennifer Guerra, al di là di tutte le immagini falsate, “ultranarcisistiche del sé”, potrebbe rivelarsi un “nuovo speculum”, lo strumento che ha permesso alle donne di conoscere meglio il proprio corpo, di creare circoli di aiuto e sostegno, di creare una vera “sorellanza” e ridare valenza politica al corpo femminile.
Non basta tutto questo, occorre una rivoluzione culturale che cominci già dalleducazione delle bambine, dallinsegnamento delleducazione sessuale nelle scuole, dalla lotta allhate speech che stranamente sembra passare inosservato dai colossi dei social network che invece bannano il profilo di una celebre scrittrice indiana che posta una sua foto in cui i vestiti son sporchi di sangue mestruale, scardinando quella cultura dominante che spesso vittimizza le donne.
Il libro tocca tanti argomenti, lhate speech, la cultura dello stupro, la bellezza della morte di una donna, il tabù delle mestruazioni, loggettificazione del corpo femminile.
Da leggere e far leggere anche ai giovani, Uno dei libri sul femminismo più belli tra quelli letti quest'anno,
"Caro patriarcato, le colpe che ci attribuisci non sono del nostro corpo, Hai sbagliato tutto. Non siamo arrabbiate perchè abbiamo "le nostre cose", perché siamo isteriche, o perché non scopiamo abbastanza, Non sono gli "istinti misteriosi" a guidarci, né i nostri ormoni,
Siamo arrabbiate perché le noste vite traboccano di desiderio, un desiderio che viene costantemente represso, Così cerchiamo spazi, occasioni, una voce per esprimerlo, Caro patriarcato, ci dici in continuazione che dovremmo essere contente di come stanno le cose, che noi stiamo esagerando, Ci sono le quote rosa, i sussidi di maternitá, le leggi di tutela, Ma questo non ci basta: "Vogliamo il pane, ma anche le rose", E non le chiediamo a te, ce le prendiamo da sole, ".